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giovedì 18 settembre 2025

Clarisse Camposampiero (Padova)

Le Monache Clarisse Urbaniste di Camposampiero (comune situato in provincia di Padova, nella regione Veneto), del  Monastero situato nei pressi del Santuario Sant'Antonio al Noce, ricevono visite in parlatorio nei seguenti orari: dalle 9 alle 12 e dalle 16 alle 18. Qualche giorno prima di andare al monastero conviene prenotarsi per telefono.


Monastero delle Clarisse presso il Santuario S. Antonio al Noce
Via S. Antonio, 10
35012 Camposampiero (PD)

Telefono 049-9302022

La Santa Messa viene celebrata alle 7.30 nei giorni feriali e alle 8.30 nei giorni festivi.


Le Clarisse Urbaniste seguono la Regola di Santa Chiara mitigata dal Sommo Pontefice Urbano IV nel 1263.
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La spiritualità di Santa Chiara d’Assisi e delle monache clarisse è una fiamma silenziosa che arde nel cuore della Chiesa, una testimonianza luminosa di amore radicale, povertà evangelica e contemplazione profonda. Chiara, giovane donna nobile attratta dalla predicazione di Francesco, scelse di abbandonare ogni privilegio per seguire Cristo povero e crocifisso. La sua fuga notturna dalla casa paterna verso la Porziuncola fu l’inizio di una vita nuova, interamente consacrata a Dio. Nel piccolo monastero di San Damiano, Chiara visse per oltre quarant’anni in una comunità di sorelle che condividevano la stessa sete di assoluto, la stessa passione per il Vangelo vissuto senza compromessi. La sua spiritualità non fu imitazione passiva di Francesco, ma espressione originale di una vocazione femminile, forte e tenera, capace di generare una forma di vita monastica nuova, fondata sulla povertà, la fraternità e la preghiera.

Per Chiara, la povertà non era privazione, ma libertà. Rinunciare ai beni significava aprire lo spazio del cuore all’incontro con Dio, vivere senza possedere per lasciarsi possedere dall’amore divino. Difese con fermezza il “privilegio della povertà”, rifiutando rendite e protezioni, anche quando la Chiesa le proponeva soluzioni più comode. La sua Regola, la prima scritta da una donna e approvata dal Papa, è un documento di profonda spiritualità e di audace fiducia nella Provvidenza. Le monache clarisse, sue figlie spirituali, continuano a vivere questa povertà come via di gioia e di comunione. Nei loro monasteri, ogni cosa è semplice, essenziale, orientata all’essenziale. Il lavoro quotidiano, la sobrietà degli ambienti, la discrezione dei gesti sono espressione di una spiritualità incarnata, che trasforma il tempo in preghiera e la materia in lode.

La preghiera è il respiro della vita clariana. Non si tratta solo di recitare salmi o formule, ma di abitare il mistero, di contemplare il volto di Cristo con lo sguardo dell’amata. Chiara invita le sue sorelle a fissare lo sguardo su di Lui, a meditare la sua bellezza, a lasciarsi trasformare dalla sua luce. La liturgia delle ore, l’adorazione eucaristica, il silenzio meditativo sono i pilastri di una vita che si consuma nell’offerta. Le clarisse pregano per il mondo, per la Chiesa, per ogni creatura. La loro intercessione è nascosta ma potente, perché nasce dall’amore puro, dalla dedizione totale, dalla comunione profonda con il mistero pasquale. Anche la sofferenza, vissuta con pazienza e fiducia, diventa preghiera, diventa offerta, diventa luce.

La fraternità è il luogo dove la spiritualità clariana si fa carne. Le sorelle vivono insieme come una famiglia spirituale, dove ogni relazione è purificata dalla preghiera, illuminata dalla Parola, custodita nella verità. La comunità è scuola di umiltà, di misericordia, di servizio reciproco. La madre abbadessa non è una figura autoritaria, ma una guida spirituale, una sorella maggiore che accompagna con dolcezza e fermezza. La vita comunitaria, pur nella clausura, è viva, dinamica, aperta alla grazia. Le clarisse non sono isolate, ma profondamente unite al mondo attraverso la comunione spirituale. Il loro monastero è come un cuore che pulsa silenziosamente, irradiando pace, speranza, luce.

La spiritualità di Santa Chiara e delle monache clarisse è una risposta profetica alle inquietudini del nostro tempo. In un mondo affannato dalla ricerca del possesso, del rumore, dell’apparenza, esse testimoniano la bellezza del silenzio, della gratuità, della comunione. La loro vita, nascosta agli occhi del mondo, è una fiamma che arde nel cuore della Chiesa, un invito alla santità, alla pace, alla gioia che nasce dall’incontro con Dio. Chiara continua a parlare oggi, attraverso le sue figlie, con la voce dolce e forte di chi ha scelto l’essenziale, e lo ha trovato.

Clarisse Attimis

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Il monastero delle clarisse di Attimis (provincia di Udine) è stato fondato da monache provenienti dal monastero di Moggio Udinese. Attualmente sono presenti oltre una ventina di religiose. Le clarisse sono suore di clausura, ed essendo un Ordine di diritto Pontificio, seguono la clausura papale, la quale viene regolamentata dalla Santa Sede. Le suore di clausura possono uscire dal monastero solo in casi particolari (ad esempio per andare dal dottore) e non possono far entrare estranei all'interno della clausura, tranne in casi determinati (ad esempio far entrare degli operai che devono eseguire dei lavori di ristrutturazione). Queste seguaci di Santa Chiara sono di "vita contemplativa", indossano un abito marrone con velo nero e soggolo bianco (le novizie hanno anche il velo di colore bianco).

Monastero Santa Maria degli Angeli
Borgo Faris, 46
33040 Attimis (Udine)


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La spiritualità di santa Chiara d'Assisi rappresenta un percorso straordinario di dedizione totale a Dio, caratterizzato da una profonda radicalità evangelica e da un'intimità mistica unica nel panorama religioso medievale. Donna di grande sensibilità e coraggio, Chiara abbracciò la visione spirituale di San Francesco d'Assisi, diventando fondatrice di un nuovo ordine religioso femminile che rivoluzionò il concetto di vita consacrata del suo tempo. Fin dalla sua giovinezza, Chiara manifestò una sensibilità religiosa fuori dal comune. Proveniente da una nobile famiglia di Assisi, rinunciò spontaneamente ai privilegi della sua condizione sociale per seguire una chiamata spirituale che la portò a dedicare interamente la sua vita a Dio. Il suo incontro con Francesco d'Assisi fu determinante: dal santo di Assisi apprese l'importanza della povertà evangelica, intesa non come privazione, ma come liberazione totale dai legami materiali per concentrarsi esclusivamente sull'amore divino. La spiritualità di Chiara si caratterizzava per una dimensione contemplativa profonda. La sua vita monastica non era un rifugio dal mondo, ma un modo di essere nel mondo attraverso la preghiera e la contemplazione. Scelse la clausura non come isolamento, ma come spazio di trasformazione interiore e di intercessione per l'umanità. Il suo monastero di San Damiano divenne un luogo di preghiera incessante, dove la comunità femminile viveva secondo i principi della povertà assoluta e della fraternità evangelica. L'aspetto più rivoluzionario della sua spiritualità fu la concezione della povertà. Chiara la intendeva come una scelta radicale di libertà, un distacco totale dai beni materiali per affidarsi completamente alla provvidenza divina. Questo concetto era talmente profondo che ottenne dal Papa il Privilegium Paupertatis, un documento che garantiva alla sua comunità il diritto di vivere senza possedere alcun bene materiale, una condizione straordinaria per l'epoca. La sua spiritualità era fortemente cristocentrica. Chiara vedeva in Cristo il modello supremo di umiltà e di amore. Nei suoi scritti e nella sua vita, emerge una contemplazione continua della passione di Cristo, vissuta non come elemento di sofferenza, ma come manifestazione suprema dell'amore divino. La sua preghiera era un dialogo intimo e profondo, caratterizzato da una tenerezza e da un abbandono totale a Dio che la rendevano una mistica esemplare. Le sorelle clarisse, da lei fondate, seguivano un modello di vita comunitaria basato sulla fraternità, sulla condivisione e sull'accoglienza reciproca. Chiara introduceva un nuovo concetto di vita religiosa femminile, dove la donna non era più vista come subordinata, ma come soggetto attivo nella vita spirituale e nella Chiesa. Particolarmente significativo era il suo rapporto con il corpo. Lungi dall'essere un elemento di mortificazione, per Chiara il corpo era uno strumento di lode e di servizio a Dio. Le sue pratiche ascetiche non miravano a un'autodenigrazione, ma a una purificazione interiore che permettesse una relazione più autentica con il divino. La spiritualità di Chiara aveva anche una forte dimensione profetica. Attraverso la sua scelta di vita, sfidava i modelli sociali e religiosi del suo tempo, dimostrando che la vera ricchezza non sta nel possesso, ma nell'amore e nella relazione con Dio. La sua testimonianza era un continuo richiamo alla Chiesa a tornare alle origini evangeliche, a una vita di semplicità e di autentica sequela di Cristo. Nella sua ultima fase di vita, nonostante la malattia e la sofferenza fisica, Chiara mantenne una serenità e una gioia spirituale straordinarie.

mercoledì 17 settembre 2025

Clarisse Aulla

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Nonostante vivano “nascoste al mondo” e recluse all'interno della clausura, le Suore Clarisse dell'Immacolata continuano ad aumentare di numero grazie alle numerose vocazioni di cui beneficiano. Il merito è tutto del buon Dio e dell'intercessione della Mediatrice di tutte le grazie, ma queste umili suore (in prevalenza giovani) cooperano ad attrarre vocazioni soprattutto mediante la potentissima arma della preghiera. Non riesco a spiegarmi diversamente questo forte interesse di tante ragazze per quest'ordine religioso.

C'è anche un altro motivo del successo vocazionale di queste zelanti seguaci di Santa Chiara: il loro stile di vita devoto. Quando un ordine religioso vive la propria vocazione in uno spirito di fervore e di profondo raccoglimento, si forma un'atmosfera di santità nella quale si vive d'amore per Dio e di carità fraterna per il prossimo, così come avveniva nelle prime comunità cristiane fondate dagli Apostoli. I giovani sono attratti dagli ordini religiosi nei quali si vive veramente lo spirito religioso e il carisma del fondatore dell'ordine. Invece gli istituti religiosi nei quali si vive in maniera rilassata e quasi secolarizzata, difficilmente riescono ad attrarre giovani postulanti.

Guardate la foto a lato, scattata in uno dei monasteri delle Suore Clarisse dell'Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria. Sul volto della clarissa in primo piano si percepisce un senso di pace, serenità e raccoglimento interiore. Quando si vive distaccati dai beni terreni che tutti dovranno abbandonare nell'ora della morte, e il cuore è immerso in Dio che è amore infinito, il volto umano assume un atteggiamento spirituale che colpisce per la serenità che trasmette. Le suore di clausura non sono persone da “compatire”, come pensano stoltamente i mondani. Infatti, loro possono godere di gioie e consolazioni spirituali che è difficile poter provare vivendo in questo mondo pieno di distrazioni e dissipazioni che allontanano da Dio. Sant'Agostino insegna che il Signore ha creato il cuore umano per amare Lui, e quindi solo riposando in Dio il nostro cuore si sente in pace.

Le Clarisse dell'Immacolata non vanno confuse con le Francescane dell'Immacolata (altro ottimo ordine religioso di stretta osservanza). Si tratta di due ordini diversi, anche se sono legati da stretti vincoli di amicizia.

Cosa posso consigliare ad una ragazza desiderosa di entrare nelle Clarisse dell'Immacolata? Posso dire che attualmente è uno dei migliori ordini religiosi esistenti; un vero dono della Madonna alla Chiesa Cattolica. Il monastero di Pastena è stato chiuso per inagibilità, mentre il monastero di Pietravairano dovrebbe passare in gestione a un altro ordine. Per effettuare alcuni giorni di discernimento vocazionale in uno dei loro monasteri è possibile contattarle presso i seguenti recapiti:

Monastero "Cuore Immacolato e San Giuseppe"
Via della Brunella 1
54011 Aulla (Massa-Carrara)




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La spiritualità di santa Chiara si fonda su un incontro radicale con Cristo povero e crocifisso, visione che orientò tutta la sua vita e la nascente comunità delle Clarisse. Discepola di san Francesco, Chiara abbracciò la povertà come via privilegiata per seguire il Vangelo: non si trattò di un ideale estetico, ma di una scelta esistenziale che mirava a liberare il cuore da ogni attaccamento e a rendere presente la semplicità evangelica nella quotidianità. Per lei la povertà non era rinuncia sterile, ma condizione di libertà interiore che favorisce la fiducia totale nella provvidenza divina e la condivisione fraterna. Al centro della sua esperienza spirituale vi è la contemplazione: la vita delle sue sorelle doveva essere ordinata alla preghiera continua, al raccoglimento e all’unione con Dio. Questa contemplazione non significa fuga dal mondo ma immersione in una presenza intima e affettuosa verso Cristo, coltivata attraverso l’Eucaristia, le suppliche, il silenzio e la meditazione delle sacre Scritture. Chiara valorizzò anche la piccola via della santità quotidiana: gesti semplici svolti con amore e dedizione diventano strumenti di crescita spirituale e di santificazione. La figura di Cristo sofferente ebbe per Chiara un ruolo centrale: contemplando la Croce e l’umiliazione del Salvatore, imparò a portare le proprie fragilità e quelle della comunità con pazienza e speranza. Questa prossimità al dolore e alla passione cristologica si accompagnò a una fiducia profonda nel perdono e nella misericordia di Dio. Emergono, nelle sue lettere e nelle Costituzioni primitive, richiami alla carità fraterna come espressione concreta dell’amore di Dio: la vita comunitaria deve essere luogo di accoglienza, perdono e sostegno reciproco. La devozione mariana attraversa la spiritualità di Chiara: Maria modello di umiltà, obbedienza e amore per Dio è per lei guida e intercessore, esempio di fiducia piena nella volontà divina. Inoltre, Chiara incoraggiò una grande attenzione alla liturgia e ai sacramenti, riconoscendoli come fonti indispensabili di grazia che alimentano la vita interiore e rafforzano la vocazione alla clausura e alla preghiera. Un tratto distintivo è la tenacia nella difesa della povertà: Chiara affrontò pressioni e compromessi con autorità civili e religiose pur di preservare lo spirito povero dell’Ordine. La sua fermezza non era rigidità sterile, ma fedeltà a un ideale che riteneva essenziale per la testimonianza evangelica delle sue sorelle. Allo stesso tempo la sua guida fu segnata da dolcezza, prudenza e saggezza pastorale, qualità che permisero alla comunità di crescere nella santità senza cedimenti alle vanità mondane. La spiritualità di santa Chiara, dunque, è una proposta di vita che unisce povertà radicale, contemplazione e carità: un cammino semplice ma esigente, che invita a trasformare ogni gesto quotidiano in atto d’amore verso Dio e il prossimo, e a trovare nella piccolezza la via maestra per la grandezza della comunione con il Signore.

martedì 16 settembre 2025

Suore Clarisse di Montagnana (Padova)

Indirizzo delle Monache Clarisse di Montagnana (Padova):

Monastero San Francesco
Via Scaligera, 13
35044 Montagnana (PD)




Al 31 dicembre 2012 erano presenti nel monastero 14 monache Professe di voti solenni. Le clarisse sono religiose contemplative (da non confondere con le suore di vita attiva), ecco perché vivono in clausura e non vanno in giro a fare opere di apostolato (catechismo, insegnare nelle scuole, curare i malati negli ospedali, eccetera). Il loro abito è marrone con un velo nero (bianco per le novizie).
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La spiritualità di Santa Chiara d'Assisi è un tema che affonda le radici nella sua vita e nelle sue esperienze personali, riflettendo un profondo legame con Dio e un forte desiderio di vivere secondo gli insegnamenti di Cristo. Nata nel 1194 in una famiglia nobile, Chiara si oppose alle convenzioni sociali del suo tempo, scegliendo di abbracciare una vita di povertà e umiltà. La sua decisione di seguire Francesco d'Assisi, fondatore dell'Ordine Francescano, segnò l'inizio di un cammino spirituale che avrebbe influenzato innumerevoli persone. La spiritualità di Chiara si basa su alcuni principi fondamentali: la povertà, l'umiltà e l'amore. La povertà, per Chiara, non era solo una scelta di vita, ma un modo per avvicinarsi a Dio. Abbandonando i beni materiali, ella cercava di liberarsi dalle distrazioni del mondo per concentrarsi completamente sulla sua relazione con il Signore. Questo ideale di povertà si riflette anche nella Regola che scrisse per le sue seguaci, le Clarisse, che sottolinea l'importanza di vivere in semplicità e con fiducia nella provvidenza divina. L'umiltà è un altro aspetto centrale della spiritualità di Santa Chiara. Ella si considerava una serva di Dio e delle sue sorelle, ponendo sempre gli altri prima di sé. Questa attitudine le permise di creare una comunità di donne unite dalla fede e dalla dedizione a Dio, in un'epoca in cui il ruolo delle donne era spesso marginalizzato. La sua vita di preghiera e meditazione la portò a sviluppare una profonda intimità con Dio, che si manifestava attraverso visioni e esperienze mistiche. L'amore, infine, è il fulcro della spiritualità di Chiara. Ella credeva che l'amore di Dio dovesse essere vissuto e condiviso con gli altri. La sua dedizione alle sorelle e la sua capacità di accogliere le persone in difficoltà sono testimonianze del suo amore in azione. Chiara non solo parlava di amore, ma lo incarnava nella sua vita quotidiana, diventando un esempio luminoso per chi la circondava. In sintesi, la spiritualità di Santa Chiara è un invito a vivere una vita di povertà, umiltà e amore, seguendo l'esempio di Cristo. La sua eredità continua a ispirare e guidare molte persone nel loro cammino spirituale, dimostrando che la vera ricchezza si trova nella relazione con Dio e nel servizio agli altri. La sua vita è un faro di luce per chi cerca un significato più profondo nella propria esistenza, invitando tutti a scoprire la bellezza della spiritualità autentica.

lunedì 15 settembre 2025

Clarisse di Lovere

Indirizzo delle Monache Clarisse di Lovere

Monastero Santa Chiara
Via F. Martinoli, 30
24065 Lovere (BG)


Al 31 dicembre 2012 erano presenti nel monastero 25 monache Professe di voti solenni e 1 monaca di voti temporanei

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La spiritualità delle monache clarisse è un tesoro di profondità e semplicità, radicato nella tradizione francescana e ispirato dalla vita e dagli insegnamenti di Santa Chiara d'Assisi. Fondato nel 1212, l'Ordine delle Clarisse si distingue per la sua dedizione alla preghiera contemplativa, alla povertà assoluta e alla vita in clausura, elementi che caratterizzano la loro spiritualità unica e affascinante.

Santa Chiara, nata a Assisi nel 1194, fu profondamente influenzata dalla spiritualità di San Francesco d'Assisi, il quale divenne il suo mentore e guida spirituale. La sua decisione di dedicare la propria vita a Dio la portò a fondare il monastero di San Damiano, il primo convento delle clarisse, dove le monache vivevano in clausura, dedicando la maggior parte del loro tempo alla preghiera, alla lettura delle Scritture e al lavoro manuale. La spiritualità delle clarisse è profondamente radicata nella devozione a Gesù Cristo e alla Vergine Maria, con una particolare attenzione alla preghiera del Rosario, considerata un mezzo potente per avvicinarsi a Dio e ottenere la sua grazia.

La vita delle clarisse è caratterizzata da una rigida osservanza della regola di San Francesco, che include la povertà assoluta, l'obbedienza e la castità. Le monache non possiedono beni personali e vivono in comunità, condividendo tutto ciò che hanno. La loro giornata è scandita da momenti di preghiera, lavoro e silenzio, in un ambiente di profonda spiritualità e contemplazione. La povertà, intesa non solo come mancanza di beni materiali, ma come libertà interiore e dipendenza totale da Dio, è un pilastro fondamentale della loro spiritualità. Le clarisse credono che la povertà le liberi dalle preoccupazioni mondane, permettendo loro di concentrarsi completamente sulla preghiera e sulla contemplazione.

L'obbedienza è un altro elemento centrale della spiritualità delle clarisse. Le monache si impegnano a seguire le direttive della loro superiora e a vivere in armonia con le sorelle, riconoscendo che l'obbedienza è un mezzo per crescere nella fede e nella santità. La castità, infine, è vista come un dono che permette alle monache di dedicare completamente la loro vita a Dio, senza distrazioni o legami terreni. La castità non è solo un voto di rinuncia, ma una scelta attiva di amore puro e totale per Dio.

La spiritualità delle clarisse è anche caratterizzata da una profonda umiltà e dedizione al servizio di Dio e degli altri. Le monache non solo pregano per la salvezza delle anime, ma spesso si impegnano anche in opere di carità e assistenza ai bisognosi, pur mantenendo la loro vita di clausura. La loro preghiera è vista come un servizio prezioso alla Chiesa e al mondo, un mezzo per intercedere per le necessità degli altri e per portare la pace e la gioia di Dio nelle loro vite.

La preghiera è il cuore della spiritualità delle clarisse. Le monache dedicano molte ore della loro giornata alla preghiera liturgica, alla lettura delle Scritture e alla meditazione. La Liturgia delle Ore, che include l'Ufficio Divino, è un momento centrale della loro vita spirituale, durante il quale le monache si uniscono in preghiera per lodare Dio e intercedere per il mondo. La preghiera personale è altrettanto importante, permettendo alle monache di coltivare una relazione intima con Dio e di crescere nella fede e nella santità.

La contemplazione è un altro aspetto fondamentale della spiritualità delle clarisse. Le monache cercano di vivere in una costante presenza di Dio, cercando di vedere e amare Dio in tutto ciò che le circonda. La contemplazione non è solo un momento di preghiera, ma uno stile di vita che permea ogni aspetto della loro esistenza. Le clarisse credono che la contemplazione le aiuti a crescere nella conoscenza e nell'amore di Dio, permettendo loro di diventare strumenti della sua grazia nel mondo.

La spiritualità delle clarisse è anche caratterizzata da una profonda devozione alla Vergine Maria. Le monache vedono in Maria un modello di fede, obbedienza e amore per Dio. La preghiera del Rosario è un mezzo potente per avvicinarsi a Maria e ottenere la sua intercessione. Le clarisse credono che Maria, come madre di Gesù e madre della Chiesa, sia una guida e un sostegno prezioso nella loro vita spirituale.

domenica 14 settembre 2025

Clarisse di Leivi (Genova)

Indirizzo delle Monache Clarisse di Leivi (Genova):

Monastero Santa Chiara
Via 1° Maggio, 6
16040 Leivi (GE)

Al 31 dicembre 2012 erano presenti nel monastero 9 monache Professe di voti solenni.

Le clarisse sono di vita contemplativa e vivono in clausura, ecco perché è rarissimo vederle in giro (escono dal monastero per andare dal dottore o per altri motivi giustificati).


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La spiritualità di Santa Chiara d'Assisi e delle monache clarisse rappresenta un affascinante percorso di fede e dedizione che ha influenzato profondamente la vita religiosa e spirituale del Medioevo e continua a farlo oggi. Santa Chiara, nata nel 1194, è stata una delle prime discepole di San Francesco d'Assisi e ha fondato l'Ordine delle Clarisse, un ramo femminile dell'Ordine Francescano. La sua vita è un esempio di come la spiritualità possa essere vissuta in modo autentico e radicale, ponendo al centro l'amore per Dio e la povertà evangelica.

La spiritualità di Chiara si fonda su alcuni principi chiave: la povertà, l'umiltà e la contemplazione. La scelta di vivere in povertà non era solo una questione di rinuncia ai beni materiali, ma un modo per avvicinarsi a Dio, liberandosi dalle distrazioni del mondo. Chiara e le sue sorelle vivevano in un monastero, dedicandosi alla preghiera e alla meditazione, creando un ambiente di silenzio e riflessione. Questo stile di vita contemplativo permette loro di entrare in una profonda intimità con Dio, cercando di imitare la vita di Cristo.

Un aspetto distintivo della spiritualità clarisse è l'importanza della comunità. Chiara credeva che la vita in comune fosse fondamentale per la crescita spirituale. Le monache si sostenevano a vicenda nel cammino di fede, condividendo esperienze e pratiche di preghiera. La loro vita comunitaria è un riflesso dell'amore fraterno che San Francesco promuoveva, creando un legame profondo tra le sorelle che va oltre le parole e le azioni quotidiane.

La preghiera è al centro della spiritualità clarisse. Chiara scrisse la "Regola delle Clarisse", che sottolinea l'importanza della preghiera liturgica e personale. Le monache dedicano gran parte della loro giornata alla preghiera, sia comunitaria che individuale, cercando di rimanere in costante dialogo con Dio. Questo impegno nella preghiera non è solo un dovere, ma una gioia che alimenta la loro vita spirituale e le aiuta a rimanere salde nella fede.

La figura di Santa Chiara è anche un simbolo di forza e determinazione. Nonostante le difficoltà e le opposizioni, ha mantenuto la sua visione di una vita consacrata a Dio. La sua resistenza durante l'assedio di Assisi, quando si dice che abbia esposto il Santissimo Sacramento per proteggere la sua comunità, è un esempio di come la fede possa ispirare atti di coraggio e protezione.

Oggi, le monache clarisse continuano a vivere secondo l'eredità di Santa Chiara, mantenendo viva la tradizione di preghiera e contemplazione. Le loro comunità sono sparse in tutto il mondo e, nonostante le sfide moderne, rimangono un faro di speranza e spiritualità. La loro vita è un invito a tutti noi a riflettere su cosa significhi vivere una vita di fede autentica, centrata sull'amore e sulla dedizione a Dio.

In conclusione, la spiritualità di Santa Chiara e delle monache clarisse è un cammino di amore, povertà e comunità. La loro vita è un esempio luminoso di come la fede possa trasformare le vite e le comunità, invitando ognuno di noi a cercare una connessione più profonda con il divino. La loro eredità continua a ispirare e a guidare coloro che cercano un significato spirituale nella propria vita.






Clarisse di Borgo Valsugana (Trento)

Le monache clarisse sono presenti a Borgo Valsugana, comune situato in provincia di Trento. È dal lontano 1227 che le seguaci di Santa Chiara sono presenti in questa diocesi, ma in passato vivevano in altri monasteri situati a Trento, Rovereto e Borgo Valsugana (monastero Sant'Anna). In quest'ultimo comune sono tornate nel 1984 grazie anche all'impegno dell'allora Arcivescovo, Sua Eccellenza Mons. Alessandro Maria Gottardi e dei frati minori di questa diocesi. Attualmente le monache clarisse di Borgo Valsugana dimorano presso il monastero San Damiano. Le clarisse sono monache di clausura e indossano un abito marrone con velo nero (bianco per le novizie).


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La vita delle monache clarisse, seguace di Santa Chiara d'Assisi, è un'esistenza interamente consacrata a Dio, un cammino di profonda preghiera e di radicale adesione al Vangelo. Fondato nel XIII secolo, l'Ordine delle Povere Sorelle, come lo chiamò la stessa Chiara, rappresenta una delle più antiche e significative espressioni del monachesimo femminile. L'esperienza di vita delle clarisse è un'immersione quotidiana nella spiritualità di San Francesco e Santa Chiara, caratterizzata da una rigorosa osservanza della povertà, una fervente vita di preghiera in clausura e una profonda vita comunitaria.

Il cuore pulsante della loro esistenza è la vita contemplativa, vissuta interamente all'interno delle mura del monastero, in clausura papale. Questa scelta non è una fuga dal mondo, ma una sua riaffermazione in un modo nuovo. Le clarisse non sono indifferenti alle vicende umane, ma le portano nel loro cuore e nella loro preghiera, diventando un'incessante voce di intercessione per l'intera umanità. La clausura è il loro "deserto", un luogo di silenzio e solitudine dove l'anima può incontrare il Signore in un rapporto intimo e personale. È un'oasi di pace e spiritualità in un mondo caotico, un faro che, pur nascosto, illumina e guida.

La giornata tipo di una clarissa è scandita dalla preghiera liturgica, che scandisce il ritmo della loro vita. Dalle prime ore del mattino fino a tarda sera, le sorelle si radunano in coro per la preghiera delle ore, dalla quale attingono la forza spirituale per affrontare ogni momento. Al centro della loro vita spirituale c'è l'Eucaristia, il cuore della loro giornata, che ricevono con devozione e adorano in silenzio. Oltre alla preghiera liturgica, le clarisse dedicano tempo alla preghiera personale, alla lettura della Sacra Scrittura e alla meditazione. Il loro lavoro, spesso manuale e semplice, è un'ulteriore forma di preghiera e di servizio alla comunità.

Un elemento distintivo della vita delle clarisse è la povertà assoluta, un principio che Santa Chiara difese con strenuo vigore. Le monache non possono possedere nulla, né individualmente né come comunità. Vivono dei frutti del loro lavoro e delle offerte dei fedeli, affidandosi completamente alla Provvidenza divina. Questa povertà non è vista come una privazione, ma come una via di liberazione e di unione con Cristo povero e umile. È la scelta di abbracciare la condizione del Figlio di Dio che si è fatto uomo per amore dell'umanità.

La vita comunitaria è il terzo pilastro della loro esistenza. Le clarisse vivono in comunità, condividendo tutto in un clima di fraternità e di carità reciproca. La loro comunità è una "scuola d'amore", dove le sorelle si sostengono a vicenda nel cammino verso la santità. La Madre Abbadessa, che guida la comunità, non è solo un'autorità, ma una madre spirituale che si prende cura delle sue figlie con amore e saggezza. Il lavoro, la preghiera e la vita in comune sono un'espressione visibile dell'amore di Dio tra le sorelle.

Nel corso dei secoli, l'Ordine delle Clarisse ha conosciuto diverse riforme, pur mantenendo l'ideale originario di Santa Chiara. Esistono infatti diverse famiglie, come le Clarisse Urbaniste, le Clarisse Cappuccine e le Clarisse Collettine, che pur vivendo la stessa spiritualità, si differenziano per alcune consuetudini e regole. Tuttavia, tutte condividono il carisma della preghiera contemplativa, della povertà e della fraternità.

In un mondo dominato dal consumismo e dalla fretta, la vita delle clarisse è un richiamo alla semplicità, al silenzio e alla centralità di Dio. La loro esistenza, apparentemente nascosta, è in realtà una forza spirituale immensa, che offre al mondo una testimonianza vivente della bellezza e della gioia che si trovano nell'abbandono a Dio. La loro vita è un'intercessione continua per l'intera umanità, un'offerta di preghiera e di sacrificio per la salvezza del mondo.