Le donne che sentono nel proprio cuore di avere la vocazione matrimoniale, ma non riescono a trovare un fidanzato cristiano, possono leggere il seguente annuncio di un uomo che sta cercando una moglie davvero fedele agli insegnamenti della Chiesa Cattolica. Cliccare qui per leggere l'annuncio.

sabato 22 novembre 2025

Clarisse di Città di Castello

A Città di Castello (provincia di Perugia), nella parte occidentale dell'Umbria, è presente un monastero di clausura di Monache Clarisse Urbaniste, cioè religiose dell'Ordine di Santa Chiara che seguono la Regola mitigata da Papa Urbano IV e approvata nell'anno 1263.

Per contattare le religiose, ecco il loro indirizzo.

Monastero Santa Cecilia
Via della Fraternità, 1
06012 Città di Castello (Perugia)

Tel. e fax: 075.8553066

______________

La vita delle monache clarisse, eredi spirituali di Santa Chiara d'Assisi, è un cammino di profonda dedizione e radicale conformità al Vangelo, intrapreso all'interno di un'esistenza interamente consacrata a Dio. Fondato nel XIII secolo, l'Ordine delle Povere Sorelle, come lo volle Chiara, rappresenta una delle più antiche e significative espressioni del monachesimo femminile. Il loro stile di vita, pur potendo apparire austero e incomprensibile agli occhi del mondo moderno, è in realtà un'esperienza di grande libertà e gioia, fondata su alcuni pilastri inamovibili: la preghiera contemplativa, la povertà e la vita fraterna in clausura.

Il cuore pulsante della loro esistenza è la preghiera, che scandisce il ritmo della loro giornata fin dalle prime ore del mattino. L'intera vita delle clarisse è un'incessante lode a Dio, che si esprime attraverso la Liturgia delle Ore, cantata in coro a intervalli regolari. Questa preghiera non è solo un rito, ma l'ossatura della loro esistenza, un'occasione continua per lodare, ringraziare e intercedere per l'intera umanità. Al centro della loro spiritualità c'è l'Eucaristia, il culmine della loro giornata e il culmine della loro vita, che ricevono con profonda devozione e adorano in silenzio. Oltre alla preghiera comunitaria, ogni monaca dedica tempo alla preghiera personale, alla meditazione della Parola di Dio e alla lectio divina, nutrendo così un rapporto intimo e personale con il Signore.

Un elemento che distingue la vita clarissa è la scelta della clausura papale. Questa non deve essere vista come una prigione o un'alienazione dal mondo, ma come un "deserto" volontario, uno spazio sacro dove l'anima può ritirarsi dal rumore e dalle distrazioni per dedicarsi interamente a Dio. Le clarisse, pur vivendo in clausura, non sono indifferenti alle gioie e ai dolori dell'umanità. Anzi, le portano costantemente nel cuore e nella loro preghiera, diventando una forza spirituale potente per il mondo. Il loro è un silenzio operoso, un'intercessione incessante che si estende a tutti, specialmente ai più bisognosi di preghiera. La loro vita, spesso nascosta e silenziosa, è un segno profetico nel mondo, che ricorda che la vera pace e la pienezza si trovano in Dio e non nel successo o nelle ricchezze terrene.

La povertà assoluta è il terzo pilastro fondamentale, un principio che Santa Chiara difese con coraggio fino alla sua morte. Le monache, in conformità con la loro Regola, non possono possedere nulla, né individualmente né come comunità. Vivono del frutto del loro lavoro e delle offerte dei fedeli, affidandosi completamente alla Provvidenza divina. Questa povertà non è una penitenza, ma una via di liberazione e di unione con Cristo povero e umile. È la scelta di abbracciare la condizione del Figlio di Dio che per amore si è fatto uomo, privandosi di tutto. Vivere la povertà in questo modo libera l'anima dall'ansia del possesso e apre il cuore a un amore incondizionato per Dio e per il prossimo.

Infine, la vita fraterna è un aspetto essenziale e non negoziabile della loro vocazione. Le clarisse vivono in comunità, condividendo ogni aspetto della loro esistenza. La loro convivenza, fondata sull'umiltà, sulla carità e sul servizio reciproco, è una testimonianza visibile della fraternità evangelica. Il monastero diventa una "scuola d'amore", dove le sorelle si sostengono a vicenda nel cammino verso la santità. La Madre Abbadessa, che guida la comunità, è la prima a servire e a prendersi cura delle sue figlie con amore e saggezza. Il lavoro, la preghiera e la vita in comune sono un'espressione visibile dell'amore che le unisce.

Nel corso dei secoli, l'Ordine ha conosciuto diverse riforme e suddivisioni, pur mantenendo intatto il carisma originario di Santa Chiara. Esistono infatti diverse famiglie, come le Clarisse Urbaniste, le Clarisse Cappuccine e le Clarisse Collettine, che, pur vivendo la stessa spiritualità, si differenziano per alcune consuetudini e regole. Tuttavia, tutte condividono la stessa vocazione: quella di una vita di preghiera, penitenza, povertà e fraternità, vissuta in clausura per la salvezza del mondo.

sabato 15 novembre 2025

Clarisse Jesi

Monaca clarissa
Monache Clarisse - Monastero SS. Annunziata
Via S. Marco, 12
60035 Jesi 

Tel. e fax: 0731.4334

Santa Chiara d’Assisi, luminosa figura del XIII secolo, è tra le più alte espressioni della santità femminile nella tradizione cristiana. La sua vita, segnata da una radicale scelta evangelica, ha dato origine a un cammino spirituale che continua a fiorire nei monasteri delle monache clarisse. Nata in una famiglia nobile, Chiara fu attratta fin da giovane dalla predicazione di Francesco d’Assisi, che proponeva una vita povera, libera, interamente consacrata a Dio. La notte della Domenica delle Palme del 1212, Chiara lasciò la casa paterna per unirsi a Francesco nella Porziuncola, rinunciando a ogni privilegio e abbracciando la povertà come via di libertà e amore. Questo gesto, audace e profetico, segnò l’inizio di una nuova forma di vita monastica femminile, fondata non sulla clausura imposta, ma sulla scelta consapevole di vivere in totale dipendenza dalla Provvidenza.

Nel piccolo monastero di San Damiano, Chiara visse per oltre quarant’anni in una comunità di sorelle che condividevano la stessa aspirazione: seguire Cristo povero e crocifisso, nella semplicità, nella fraternità e nella preghiera. La spiritualità clariana si fonda su tre pilastri: povertà, contemplazione e comunione. La povertà non è solo materiale, ma spirituale: è spogliazione dell’ego, rinuncia al dominio, apertura all’altro. Chiara difese con forza il “privilegio della povertà”, rifiutando rendite e protezioni, per vivere come le prime discepole del Vangelo, affidandosi ogni giorno alla misericordia di Dio. Questa povertà, vissuta con gioia e gratitudine, diventa spazio di libertà interiore, luogo di incontro con il Cristo che non ha dove posare il capo.

La contemplazione è il cuore pulsante della vita clariana. Chiara invita le sue sorelle a fissare lo sguardo su Cristo, a meditare il suo volto, a lasciarsi trasformare dalla sua bellezza. La preghiera non è evasione, ma immersione nel mistero dell’amore divino. Le monache clarisse vivono la liturgia delle ore, l’adorazione eucaristica, la meditazione silenziosa come respiro dell’anima, come dialogo intimo con il Signore. In questo silenzio abitato, esse intercedono per il mondo, portano nel cuore le sofferenze dell’umanità, offrono la propria vita come sacrificio di lode. La clausura non le separa dal mondo, ma le rende più vicine ad esso, in una comunione invisibile e profonda.

La fraternità è il terzo pilastro della spiritualità clariana. Le sorelle vivono insieme come una famiglia spirituale, dove ogni relazione è purificata dalla preghiera, illuminata dalla Parola, custodita nella verità. La comunità è luogo di crescita, di conversione, di servizio reciproco. Chiara, come madre e sorella, ha incarnato una leadership umile e forte, capace di guidare senza imporsi, di correggere con dolcezza, di amare senza riserve. Le monache clarisse continuano a vivere questa fraternità come segno del Regno, come profezia di una umanità riconciliata.

La vita di Santa Chiara e la spiritualità delle sue figlie sono un dono per la Chiesa e per il mondo. In un’epoca segnata dal rumore, dalla corsa al possesso, dalla frammentazione, esse testimoniano la bellezza del silenzio, della gratuità, della comunione. Chiara non ha lasciato grandi opere, ma ha lasciato una luce che non si spegne: quella di una vita interamente donata, di un amore che si fa preghiera, di una gioia che nasce dalla povertà. Le monache clarisse, nel nascondimento dei loro monasteri, continuano a custodire questa fiamma, offrendo al mondo una presenza silenziosa e feconda, un invito alla pace, alla verità, alla santità.

sabato 8 novembre 2025

Clarisse Ravello

A Ravello (provincia di Salerno), nel sud della regione Campania, è presente un monastero di clausura delle monache clarisse urbaniste. Questo è il loro indirizzo:

Monastero Santa Chiara
Via S. Chiara, 9
84010 Ravello (Salerno)

Tel. 089.857145

_______________

Le monache clarisse, appartenenti all'Ordine di Santa Chiara, rappresentano una delle forme di vita religiosa femminile più antiche e rispettate all'interno della Chiesa cattolica. Fondato da Santa Chiara d'Assisi nel 1212, l'Ordine delle Clarisse si ispira direttamente alla spiritualità e agli insegnamenti di San Francesco d'Assisi, il quale fu il mentore e il guida spirituale di Santa Chiara. La vita delle clarisse è caratterizzata da una profonda dedizione alla preghiera, alla contemplazione e alla vita comunitaria, in un contesto di povertà, castità e obbedienza.

Le clarisse vivono in monasteri, spesso chiamati "clausura", dove la vita è organizzata secondo una rigida disciplina che mira a favorire la crescita spirituale e la comunione con Dio. La giornata di una monaca clarissa è scandita da momenti di preghiera, lavoro manuale e silenzio. La preghiera è il cuore della loro esistenza, e include la partecipazione alla Liturgia delle Ore, che comprende lodi mattutine, la preghiera del mezzogiorno, i vespri e la compieta serale. La preghiera personale e la meditazione sono altrettanto importanti, permettendo alle monache di coltivare una relazione intima con Dio.

Il lavoro manuale è un'altra componente essenziale della vita delle clarisse. Le monache si dedicano a vari tipi di attività, come la cucina, il giardinaggio, la produzione di oggetti sacri e la cura del monastero. Questo lavoro non è visto solo come un mezzo per sostenere la comunità, ma anche come una forma di preghiera e di offerta a Dio. Attraverso il lavoro, le clarisse esprimono la loro gratitudine per i doni ricevuti e la loro disponibilità a servire gli altri.

La vita comunitaria è un altro pilastro fondamentale della vita delle clarisse. Le monache vivono insieme in una stretta comunione, condividendo non solo gli spazi fisici ma anche le esperienze spirituali e le sfide quotidiane. La vita in comunità richiede un alto grado di umiltà, pazienza e amore reciproco. Le monache si sostengono a vicenda nella preghiera e nel lavoro, creando un ambiente di solidarietà e fraternità che riflette l'amore di Cristo.

La povertà è un altro principio centrale della vita delle clarisse. Le monache scelgono di vivere in semplicità, rinunciando ai beni materiali e dedicandosi completamente a Dio. Questo stile di vita è un richiamo alla povertà di San Francesco e Santa Chiara, che vedevano nella rinuncia ai beni terreni un mezzo per avvicinarsi a Dio e per vivere in conformità con il Vangelo. La povertà non è solo una scelta economica, ma anche un atteggiamento spirituale che implica fiducia in Dio e disponibilità a ricevere tutto come dono.

La castità è un altro voto fondamentale per le clarisse. Questo voto implica una dedizione totale a Dio e una rinuncia alle relazioni sentimentali e sessuali. La castità è vista come una forma di amore puro e disinteressato, che permette alle monache di dedicarsi completamente alla preghiera e alla contemplazione. La castità non è solo un'astinenza fisica, ma anche un atteggiamento interiore di purezza e di amore per Dio e per il prossimo.

L'obbedienza è il terzo voto che le clarisse pronunciano. Questo voto implica la disponibilità a seguire le regole del monastero e a sottomettersi all'autorità della superiora. L'obbedienza non è vista come una forma di sottomissione passiva, ma come una scelta libera e consapevole di seguire la volontà di Dio. Attraverso l'obbedienza, le monache imparano a mettere da parte il proprio ego e a vivere in armonia con la comunità.

La vita delle clarisse è anche caratterizzata da un forte senso di missione. Le monache non vivono in isolamento dal mondo, ma sono consapevoli della loro vocazione a pregare per il mondo e a offrire la loro vita come intercessione per tutti gli uomini. Attraverso la preghiera e il sacrificio, le clarisse contribuiscono alla salvezza del mondo e alla costruzione del Regno di Dio. La loro vita di preghiera e di contemplazione è un dono per la Chiesa e per l'umanità, un segno visibile dell'amore di Dio e della sua presenza nel mondo.

Le clarisse vivono in un contesto di clausura, che implica una separazione dal mondo esterno. 

sabato 1 novembre 2025

Clarisse Orvieto


A Orvieto (provincia di Terni), nel sud dell'Umbria, è presente un monastero di monache clarisse "urbaniste". Questo è il loro indirizzo:


Monastero San Bernardino
Via Soliana, 10
05018 Orvieto (Terni)

Tel. 0763.341345

______________

La spiritualità delle monache clarisse è un cammino di luce nascosta, una via silenziosa che conduce al cuore del Vangelo attraverso la povertà, la fraternità e la contemplazione. Figlie di Santa Chiara d’Assisi, queste donne consacrate vivono in clausura non per fuggire dal mondo, ma per abbracciarlo con lo sguardo puro della preghiera. La loro vita è una risposta radicale all’amore di Cristo, un’offerta totale che si consuma giorno dopo giorno nel silenzio del monastero, nella semplicità dei gesti, nella fedeltà alle piccole cose. La spiritualità clariana non è fatta di clamore, ma di profondità; non cerca visibilità, ma verità; non si impone, ma si dona. Le clarisse vivono la povertà come libertà, come spazio aperto all’incontro con Dio. Rinunciare al possesso significa per loro affidarsi completamente alla Provvidenza, vivere ogni cosa come dono, accogliere il tempo come grazia. Questa povertà non è tristezza, ma gioia: è la gioia di chi non ha nulla da difendere, nulla da trattenere, nulla da temere. È la gioia di chi si lascia amare, di chi si lascia trasformare, di chi si lascia condurre.

La preghiera è il respiro della loro anima. Non si tratta solo di recitare salmi o formule, ma di abitare la presenza divina, di lasciarsi plasmare dalla Parola, di diventare eco del silenzio di Dio. Le clarisse pregano per il mondo, per la Chiesa, per ogni creatura. La loro intercessione è discreta ma potente, perché nasce dall’amore, dalla purezza, dalla dedizione. Ogni ora del giorno è consacrata: dalla liturgia delle ore alla meditazione personale, dall’adorazione eucaristica al lavoro manuale, tutto è preghiera, tutto è offerta, tutto è comunione. Anche il lavoro, spesso umile e nascosto, è vissuto come partecipazione al mistero della creazione, come servizio alla comunità, come espressione di gratuità. Nulla è banale, nulla è inutile, nulla è separato da Dio.

La fraternità è il luogo dove la spiritualità clariana si fa carne. Le sorelle vivono insieme come una famiglia spirituale, condividendo gioie e fatiche, sostenendosi nel cammino, correggendosi con amore. La comunità è scuola di umiltà, di pazienza, di misericordia. Ogni relazione è purificata dalla preghiera, illuminata dalla Parola, custodita nella verità. La superiora, chiamata madre abbadessa, è guida e serva, sorella maggiore e custode del carisma. La vita comunitaria, pur nella clausura, è viva, dinamica, aperta alla grazia. Le clarisse non sono isolate, ma profondamente unite al mondo attraverso la comunione spirituale. Il loro monastero è come un cuore che pulsa silenziosamente, irradiando pace, speranza, luce.

La spiritualità delle monache clarisse è anche una spiritualità pasquale. Esse vivono la croce non come peso, ma come luogo di incontro, di trasformazione, di amore. La sofferenza, la malattia, la fragilità non sono negate, ma trasfigurate. Ogni prova diventa occasione di offerta, ogni limite diventa spazio di grazia. La loro vita è una continua rinascita, una continua conversione, una continua lode. Santa Chiara ha aperto una via che continua a essere percorsa da donne di ogni tempo e luogo, desiderose di vivere per Dio e per i fratelli, nel silenzio, nella povertà, nella comunione. Le monache clarisse, con la loro presenza discreta e luminosa, ci ricordano che la santità è possibile, che la bellezza è nascosta, che il cuore umano trova la sua pace solo in Dio.

sabato 25 ottobre 2025

Clarisse di Vicoforte (Cuneo)


Indirizzo delle Monache Clarisse di Vicoforte (Cuneo)

Monastero Santa Chiara
Via San Rocco, 5
12080 Vicoforte (Cn)


Al 31 dicembre del 2012 erano presenti nel monastero 17 monache Professe di voti solenni.

______________

Le monache clarisse, appartenenti all'Ordine di Santa Chiara, rappresentano una delle più antiche e venerate tradizioni monastiche femminili all'interno della Chiesa cattolica. Fondato da Santa Chiara d'Assisi nel 1212, l'Ordine delle Clarisse si ispira direttamente alla spiritualità e alle regole di vita dettate da San Francesco d'Assisi, il quale fu il mentore e guida spirituale di Santa Chiara. L'Ordine delle Clarisse è caratterizzato da una vita di preghiera, contemplazione e povertà, seguendo strettamente le direttive del Vangelo e le regole francescane.

Santa Chiara, nata a Assisi nel 1194, fu profondamente influenzata dall'insegnamento di San Francesco e decise di dedicare la propria vita a Dio, fondando un monastero femminile che seguisse le stesse regole di vita semplice e povera dei frati francescani. Il monastero di San Damiano, situato vicino ad Assisi, divenne il primo convento delle clarisse, dove le monache vivevano in clausura, dedicando la maggior parte del loro tempo alla preghiera, alla lettura delle Scritture e al lavoro manuale. La vita delle clarisse è caratterizzata da una rigida osservanza della regola di San Francesco, che include la povertà assoluta, l'obbedienza e la castità. Le monache clarisse non possiedono beni personali e vivono in comunità, condividendo tutto ciò che hanno. La loro giornata è scandita da momenti di preghiera, lavoro e silenzio, in un ambiente di profonda spiritualità e contemplazione.

L'Ordine delle Clarisse si è diffuso rapidamente in tutta Europa e oltre, attirando numerose donne desiderose di dedicare la propria vita a Dio. Le clarisse hanno fondato monasteri in molte città europee, diventando un punto di riferimento spirituale per le comunità locali. La loro vita di preghiera e sacrificio ha ispirato molti, e numerose donne hanno scelto di entrare in convento per seguire il loro esempio. Le clarisse hanno anche svolto un ruolo importante nella conservazione e trasmissione della cultura e della conoscenza, poiché molte di loro erano colte e dedite allo studio delle Scritture e della teologia.

La spiritualità delle clarisse è profondamente radicata nella devozione a Gesù Cristo e alla Vergine Maria. Le monache dedicano particolare attenzione alla preghiera del Rosario, che considerano un mezzo potente per avvicinarsi a Dio e ottenere la sua grazia. La loro vita è caratterizzata da una profonda umiltà e dedizione al servizio di Dio e degli altri. Le clarisse non solo pregano per la salvezza delle anime, ma spesso si impegnano anche in opere di carità e assistenza ai bisognosi, pur mantenendo la loro vita di clausura.

Nel corso dei secoli, l'Ordine delle Clarisse ha affrontato numerose sfide e trasformazioni. Durante la Riforma protestante e le guerre di religione, molti monasteri furono distrutti o abbandonati. Tuttavia, l'Ordine è riuscito a sopravvivere e a riorganizzarsi, mantenendo la sua identità e la sua missione. Nel XX secolo, l'Ordine ha vissuto un periodo di rinnovamento, con l'introduzione di nuove regole e pratiche che hanno permesso alle monache di adattarsi ai cambiamenti della società moderna, pur mantenendo la loro tradizione di vita contemplativa e di preghiera.

Oggi, le clarisse continuano a vivere secondo le regole di Santa Chiara, dedicando la loro vita alla preghiera e alla contemplazione. I loro monasteri sono sparsi in tutto il mondo, e le monache continuano a essere un esempio di fede e dedizione per molte persone. La loro vita di sacrificio e preghiera è un faro di speranza e spiritualità in un mondo spesso caratterizzato da materialismo e superficialità. Le clarisse rappresentano un ideale di vita cristiana autentica, basata sulla povertà, l'obbedienza e la castità, e continuano a ispirare molte donne a seguire il loro esempio.

In conclusione, le monache clarisse rappresentano una delle tradizioni monastiche più antiche e rispettate della Chiesa cattolica. Fondato da Santa Chiara d'Assisi, l'Ordine delle Clarisse si ispira alla spiritualità e alle regole di vita di San Francesco d'Assisi, vivendo in clausura e dedicando la loro vita alla preghiera, alla contemplazione e alla povertà.

sabato 18 ottobre 2025

Clarisse Faenza


Clarisse del Monastero Santa Chiara
Via della Croce, 16 
48018 Faenza (Ravenna)

Tel. e fax: 0546.21234

_______

Le monache clarisse rappresentano una delle più antiche e profonde espressioni di vita religiosa femminile all'interno della Chiesa cattolica. Fondate da Santa Chiara d'Assisi nel XIII secolo, queste religiose hanno incarnato un modello di vita monastica caratterizzato da una straordinaria profondità spirituale e da un radicale abbandono al divino.

La storia delle clarisse affonda le sue radici nel movimento francescano, nascendo dall'incontro spirituale tra San Francesco d'Assisi e Chiara Offreduccio, giovane nobildonna di Assisi che decise di consacrarsi totalmente a Dio rinunciando ai privilegi della sua condizione sociale. Nel 1212 Chiara fuggì dalla casa paterna per raggiungere San Francesco e ricevere da lui il primo abito religioso, dando vita a quella che sarebbe diventata l'Ordine delle Povere Signore, successivamente conosciuto come Ordine di Santa Chiara o delle Clarisse.

La spiritualità clarissa si contraddistingue per una dimensione di totale povertà e contemplazione. Le monache scelgono uno stile di vita estremamente austero, rinunciando a ogni possesso personale e dedicandosi interamente alla preghiera e alla meditazione. I loro monasteri sono luoghi di profondo raccoglimento, dove il tempo è scandito dalla preghiera liturgica, dal lavoro manuale e dalla contemplazione.

L'elemento distintivo della loro regola è l'osservanza della povertà. Diversamente da altri ordini religiosi, le clarisse rifiutano qualsiasi forma di proprietà, sia individuale che comunitaria. Questo radicale distacco dai beni materiali rappresenta per loro un cammino di libertà spirituale e di totale affidamento a Dio.

La giornata di una monaca clarissa è un intreccio armonioso di preghiera, lavoro e contemplazione. Sin dalle prime ore dell'alba, le religiose si alternano nella recitazione dei salmi, nella meditazione delle Scritture e nell'adorazione eucaristica. Il lavoro manuale - che può includere la preparazione di ostie, il ricamo, la scrittura, la cura dell'orto - non è considerato semplicemente un'attività pratica, ma una forma di preghiera e di partecipazione al piano divino.

Nel corso dei secoli, le clarisse hanno attraversato diverse stagioni storiche, adattando la loro forma di vita monastica pur mantenendo intatto il nucleo originario della loro vocazione. Hanno attraversato periodi di grande fervore spirituale e momenti di difficoltà, resistendo alle soppressioni degli ordini religiosi e mantenendo viva la loro testimonianza di fede.

Oggi, i monasteri clariani sono presenti in tutto il mondo, dai piccoli centri rurali alle grandi città. Nonostante il calo delle vocazioni che caratterizza molte realtà religiose contemporanee, questi luoghi continuano a rappresentare spazi di spiritualità e di preghiera, luoghi in cui la dimensione contemplativa resiste alle logiche frenetiche del mondo contemporaneo.

La vocazione clarissa è un vero e proprio cammino di trasformazione spirituale. Le monache scelgono di vivere una dimensione sponsale con Cristo, interpretando la loro esistenza come un dono totale e una risposta d'amore alla chiamata divina. La loro clausura non è quindi una forma di segregazione, ma un modo per concentrarsi interamente sulla relazione con Dio, intercedendo attraverso la preghiera per l'umanità intera.

mercoledì 15 ottobre 2025

Clarisse di Pietravairano

Le suore di Pietravairano sono tra le più stimate della Campania.

Nonostante vivano “nascoste al mondo” e recluse all'interno della clausura, le Suore Clarisse dell'Immacolata continuano ad aumentare di numero grazie alle numerose vocazioni di cui beneficiano. Il merito è tutto del buon Dio e dell'intercessione della Mediatrice di tutte le grazie, ma queste umili suore (in prevalenza giovani) cooperano ad attrarre vocazioni soprattutto mediante la potentissima arma della preghiera. Non riesco a spiegarmi diversamente questo forte interesse di tante ragazze per quest'ordine religioso.

C'è anche un altro motivo del successo vocazionale di queste zelanti seguaci di Santa Chiara: il loro stile di vita devoto. Quando un ordine religioso vive la propria vocazione in uno spirito di fervore e di profondo raccoglimento, si forma un'atmosfera di santità nella quale si vive d'amore per Dio e di carità fraterna per il prossimo, così come avveniva nelle prime comunità cristiane fondate dagli Apostoli. I giovani sono attratti dagli ordini religiosi nei quali si vive veramente lo spirito religioso e il carisma del fondatore dell'ordine. Invece gli istituti religiosi nei quali si vive in maniera rilassata e quasi secolarizzata, difficilmente riescono ad attrarre giovani postulanti.

Guardate la foto a lato, scattata in uno dei monasteri delle Suore Clarisse dell'Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria. Sul volto della clarissa in primo piano si percepisce un senso di pace, serenità e raccoglimento interiore. Quando si vive distaccati dai beni terreni che tutti dovranno abbandonare nell'ora della morte, e il cuore è immerso in Dio che è amore infinito, il volto umano assume un atteggiamento spirituale che colpisce per la serenità che trasmette. Le suore di clausura non sono persone da “compatire”, come pensano stoltamente i mondani. Infatti, loro possono godere di gioie e consolazioni spirituali che è difficile poter provare vivendo in questo mondo pieno di distrazioni e dissipazioni che allontanano da Dio. Sant'Agostino insegna che il Signore ha creato il cuore umano per amare Lui, e quindi solo riposando in Dio il nostro cuore si sente in pace.

Le Clarisse dell'Immacolata non vanno confuse con le Francescane dell'Immacolata (altro ottimo ordine religioso di stretta osservanza). Si tratta di due ordini diversi, anche se sono legati da stretti vincoli di amicizia.

Cosa posso consigliare ad una ragazza desiderosa di entrare nelle Clarisse dell'Immacolata? Posso dire che attualmente è uno dei migliori ordini religiosi esistenti; un vero dono della Madonna alla Chiesa Cattolica. Il monastero di Pastena è stato chiuso per inagibilità, mentre il monastero di Pietravairano dovrebbe passare in gestione a un altro ordine. Per effettuare alcuni giorni di discernimento vocazionale nel loro monastero di Pietravairiano, è possibile contattarle presso il seguente recapito:

Monastero "Roseto S. Maria della vigna e degli Angeli"
c/o Santuario Santa Maria della Vigna
81050  Pietravairano   (Caserta)






La spiritualità di Santa Chiara d'Assisi rappresenta un capitolo straordinario nella storia della vita religiosa femminile, un percorso di profonda dedicazione a Dio che ha rivoluzionato il concetto di vita monastica nel XIII secolo. Chiara Offreduccio, giovane nobildile di Assisi, abbracciò con totale radicalità il messaggio evangelico di Francesco, suo maestro spirituale, fondando un ordine femminile che avrebbe profondamente influenzato la spiritualità cristiana medievale.

La sua vocazione nacque da un'intuizione rivoluzionaria: vivere il Vangelo nella sua forma più assoluta e povera, rinunciando a ogni privilegio mondano per aderire totalmente a Cristo. Chiara scelse la via della povertà estrema come forma suprema di libertà spirituale, rompendo con i modelli religiosi femminili tradizionali del suo tempo. La sua scelta di clausura non era una fuga dal mondo, ma un modo più intenso di abbracciare l'esistenza, trasformando il monastero in un luogo di preghiera, contemplazione e testimonianza evangelica.

Le monache clarisse seguono ancora oggi il carisma originario di Chiara: una spiritualità fondata sull'imitazione di Cristo povero e umile, sulla preghiera contemplativa e sulla fraternità. La loro vita è un continuo esercizio di spogliazione materiale e spirituale, dove ogni bene è condiviso e la comunità diventa segno di una relazione più profonda con Dio. La povertà per Chiara non era solo rinuncia materiale, ma un modo di essere totalmente disponibili all'azione divina, liberandosi dai legami che impediscono la piena realizzazione spirituale.

La dimensione contemplativa è centrale nella spiritualità clarissa. La preghiera non è un momento isolato, ma un atteggiamento esistenziale che permea ogni istante della giornata. Le monache vivono in un costante dialogo con Dio, alternando momenti di preghiera liturgica a istanti di meditazione personale, considerando ogni azione - dal lavoro manuale all'accoglienza - come un atto di adorazione e servizio.

L'esperienza spirituale di Chiara si caratterizza per una profonda dimensione sponsale, intendendo il rapporto con Cristo come un legame nuziale di totale dedizione e amore. Questo aspetto emerge chiaramente nei suoi scritti, dove l'intimità con Gesù diventa il centro dell'esperienza mistica. Le clarisse interpretano questa dimensione attraverso una vita di clausura che non è chiusura, ma apertura totale al mistero divino.

La fraternità è un altro elemento fondamentale. Diversamente dai modelli monastici precedenti, Chiara concepì una comunità fondata sulla reciprocità, sul rispetto, sull'accoglienza. Nei suoi monasteri, le gerarchie tradizionali vengono superate in favore di una relazione fraterna dove ogni sorella è uguale nell'appartenenza a Cristo. Le clarisse ancora oggi vivono questo ideale, creando comunità dove la diversità non divide, ma arricchisce l'esperienza spirituale comune.

L'eredità di Chiara si estende ben oltre i confini del suo tempo. Le sue monache hanno rappresentato e rappresentano un modello di femminilità religiosa che valorizza la tenerezza, la cura, l'ascolto come dimensioni spirituali profonde. Non guerriere o assertive, ma mediatrici di pace, custodi di una spiritualità che fa della mitezza e dell'accoglienza i suoi tratti distintivi.

Nei secoli, i monasteri clariani sono diventati luoghi di preghiera, ma anche di resistenza spirituale, di testimonianza evangelica, di supporto alle comunità circostanti. Le monache hanno mantenuto vivo un modello di vita che privilegia la contemplazione, la semplicità, la condivisione, opponendosi con la loro stessa esistenza alla logica del profitto e dell'individualismo.