Le Monache Clarisse Urbaniste di Camposampiero (comune situato in provincia di Padova, nella regione Veneto), del Monastero situato nei pressi del Santuario Sant'Antonio al Noce, ricevono visite in parlatorio nei seguenti orari: dalle 9 alle 12 e dalle 16 alle 18. Qualche giorno prima di andare al monastero conviene prenotarsi per telefono.
Monastero delle Clarisse presso il Santuario S. Antonio al Noce
Via S. Antonio, 1035012 Camposampiero (PD)
Telefono 049-9302022
La Santa Messa viene celebrata alle 7.30 nei giorni feriali e alle 8.30 nei giorni festivi.
Le Clarisse Urbaniste seguono la Regola di Santa Chiara mitigata dal Sommo Pontefice Urbano IV nel 1263.
Le Clarisse Urbaniste seguono la Regola di Santa Chiara mitigata dal Sommo Pontefice Urbano IV nel 1263.
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La spiritualità di Santa Chiara d’Assisi e delle monache clarisse è una fiamma silenziosa che arde nel cuore della Chiesa, una testimonianza luminosa di amore radicale, povertà evangelica e contemplazione profonda. Chiara, giovane donna nobile attratta dalla predicazione di Francesco, scelse di abbandonare ogni privilegio per seguire Cristo povero e crocifisso. La sua fuga notturna dalla casa paterna verso la Porziuncola fu l’inizio di una vita nuova, interamente consacrata a Dio. Nel piccolo monastero di San Damiano, Chiara visse per oltre quarant’anni in una comunità di sorelle che condividevano la stessa sete di assoluto, la stessa passione per il Vangelo vissuto senza compromessi. La sua spiritualità non fu imitazione passiva di Francesco, ma espressione originale di una vocazione femminile, forte e tenera, capace di generare una forma di vita monastica nuova, fondata sulla povertà, la fraternità e la preghiera.
Per Chiara, la povertà non era privazione, ma libertà. Rinunciare ai beni significava aprire lo spazio del cuore all’incontro con Dio, vivere senza possedere per lasciarsi possedere dall’amore divino. Difese con fermezza il “privilegio della povertà”, rifiutando rendite e protezioni, anche quando la Chiesa le proponeva soluzioni più comode. La sua Regola, la prima scritta da una donna e approvata dal Papa, è un documento di profonda spiritualità e di audace fiducia nella Provvidenza. Le monache clarisse, sue figlie spirituali, continuano a vivere questa povertà come via di gioia e di comunione. Nei loro monasteri, ogni cosa è semplice, essenziale, orientata all’essenziale. Il lavoro quotidiano, la sobrietà degli ambienti, la discrezione dei gesti sono espressione di una spiritualità incarnata, che trasforma il tempo in preghiera e la materia in lode.
La preghiera è il respiro della vita clariana. Non si tratta solo di recitare salmi o formule, ma di abitare il mistero, di contemplare il volto di Cristo con lo sguardo dell’amata. Chiara invita le sue sorelle a fissare lo sguardo su di Lui, a meditare la sua bellezza, a lasciarsi trasformare dalla sua luce. La liturgia delle ore, l’adorazione eucaristica, il silenzio meditativo sono i pilastri di una vita che si consuma nell’offerta. Le clarisse pregano per il mondo, per la Chiesa, per ogni creatura. La loro intercessione è nascosta ma potente, perché nasce dall’amore puro, dalla dedizione totale, dalla comunione profonda con il mistero pasquale. Anche la sofferenza, vissuta con pazienza e fiducia, diventa preghiera, diventa offerta, diventa luce.
La fraternità è il luogo dove la spiritualità clariana si fa carne. Le sorelle vivono insieme come una famiglia spirituale, dove ogni relazione è purificata dalla preghiera, illuminata dalla Parola, custodita nella verità. La comunità è scuola di umiltà, di misericordia, di servizio reciproco. La madre abbadessa non è una figura autoritaria, ma una guida spirituale, una sorella maggiore che accompagna con dolcezza e fermezza. La vita comunitaria, pur nella clausura, è viva, dinamica, aperta alla grazia. Le clarisse non sono isolate, ma profondamente unite al mondo attraverso la comunione spirituale. Il loro monastero è come un cuore che pulsa silenziosamente, irradiando pace, speranza, luce.
La spiritualità di Santa Chiara e delle monache clarisse è una risposta profetica alle inquietudini del nostro tempo. In un mondo affannato dalla ricerca del possesso, del rumore, dell’apparenza, esse testimoniano la bellezza del silenzio, della gratuità, della comunione. La loro vita, nascosta agli occhi del mondo, è una fiamma che arde nel cuore della Chiesa, un invito alla santità, alla pace, alla gioia che nasce dall’incontro con Dio. Chiara continua a parlare oggi, attraverso le sue figlie, con la voce dolce e forte di chi ha scelto l’essenziale, e lo ha trovato.