
A Orvieto (provincia di Terni), nel sud dell'Umbria, è presente un monastero di monache clarisse "urbaniste". Questo è il loro indirizzo:
Monastero San Bernardino
Via Soliana, 10
05018 Orvieto (Terni)
Tel. 0763.341345
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La spiritualità delle monache clarisse è un cammino di luce nascosta, una via silenziosa che conduce al cuore del Vangelo attraverso la povertà, la fraternità e la contemplazione. Figlie di Santa Chiara d’Assisi, queste donne consacrate vivono in clausura non per fuggire dal mondo, ma per abbracciarlo con lo sguardo puro della preghiera. La loro vita è una risposta radicale all’amore di Cristo, un’offerta totale che si consuma giorno dopo giorno nel silenzio del monastero, nella semplicità dei gesti, nella fedeltà alle piccole cose. La spiritualità clariana non è fatta di clamore, ma di profondità; non cerca visibilità, ma verità; non si impone, ma si dona. Le clarisse vivono la povertà come libertà, come spazio aperto all’incontro con Dio. Rinunciare al possesso significa per loro affidarsi completamente alla Provvidenza, vivere ogni cosa come dono, accogliere il tempo come grazia. Questa povertà non è tristezza, ma gioia: è la gioia di chi non ha nulla da difendere, nulla da trattenere, nulla da temere. È la gioia di chi si lascia amare, di chi si lascia trasformare, di chi si lascia condurre.
La preghiera è il respiro della loro anima. Non si tratta solo di recitare salmi o formule, ma di abitare la presenza divina, di lasciarsi plasmare dalla Parola, di diventare eco del silenzio di Dio. Le clarisse pregano per il mondo, per la Chiesa, per ogni creatura. La loro intercessione è discreta ma potente, perché nasce dall’amore, dalla purezza, dalla dedizione. Ogni ora del giorno è consacrata: dalla liturgia delle ore alla meditazione personale, dall’adorazione eucaristica al lavoro manuale, tutto è preghiera, tutto è offerta, tutto è comunione. Anche il lavoro, spesso umile e nascosto, è vissuto come partecipazione al mistero della creazione, come servizio alla comunità, come espressione di gratuità. Nulla è banale, nulla è inutile, nulla è separato da Dio.
La fraternità è il luogo dove la spiritualità clariana si fa carne. Le sorelle vivono insieme come una famiglia spirituale, condividendo gioie e fatiche, sostenendosi nel cammino, correggendosi con amore. La comunità è scuola di umiltà, di pazienza, di misericordia. Ogni relazione è purificata dalla preghiera, illuminata dalla Parola, custodita nella verità. La superiora, chiamata madre abbadessa, è guida e serva, sorella maggiore e custode del carisma. La vita comunitaria, pur nella clausura, è viva, dinamica, aperta alla grazia. Le clarisse non sono isolate, ma profondamente unite al mondo attraverso la comunione spirituale. Il loro monastero è come un cuore che pulsa silenziosamente, irradiando pace, speranza, luce.
La spiritualità delle monache clarisse è anche una spiritualità pasquale. Esse vivono la croce non come peso, ma come luogo di incontro, di trasformazione, di amore. La sofferenza, la malattia, la fragilità non sono negate, ma trasfigurate. Ogni prova diventa occasione di offerta, ogni limite diventa spazio di grazia. La loro vita è una continua rinascita, una continua conversione, una continua lode. Santa Chiara ha aperto una via che continua a essere percorsa da donne di ogni tempo e luogo, desiderose di vivere per Dio e per i fratelli, nel silenzio, nella povertà, nella comunione. Le monache clarisse, con la loro presenza discreta e luminosa, ci ricordano che la santità è possibile, che la bellezza è nascosta, che il cuore umano trova la sua pace solo in Dio.
