Il monastero delle Clarisse di Città della Pieve (Perugia), si trova in provincia di Perugia (Umbria).
L'Ordine di Santa Chiara è un istituto religioso di vita contemplativa, le cui monache, oltre ai tradizionali voti di povertà, castità e obbedienza, professano anche il voto di clausura.
Da questi monasteri si innalzano fervide preghiere atte a sostenere il lavoro apostolico dei missionari e di tutti coloro che lavorano attivamente alla propagazione del Corpo Mistico di Cristo. Senza la preghiera, l'apostolato non produce frutti. Le Clarisse di Città delle Pieve sono in maggioranza giovani perché hanno molte vocazioni. Conducono una vita religiosa fervorosa che affascina numerose ragazze. Infatti, la vita religiosa è bella solo se viene vissuta in maniera autentica, senza compromessi. Le monache pubblicano anche la rivista "Forma Sororum" sulla vita clariana e la vita ecclesiale. Le ragazze che desiderano trascorrere alcuni giorni di discernimento vocazionale nel monastero di clausura di Città della Pieve (non molto lontano da Assisi), possono scrivere a:
Monastero Santa Lucia
L'Ordine di Santa Chiara è un istituto religioso di vita contemplativa, le cui monache, oltre ai tradizionali voti di povertà, castità e obbedienza, professano anche il voto di clausura.
Da questi monasteri si innalzano fervide preghiere atte a sostenere il lavoro apostolico dei missionari e di tutti coloro che lavorano attivamente alla propagazione del Corpo Mistico di Cristo. Senza la preghiera, l'apostolato non produce frutti. Le Clarisse di Città delle Pieve sono in maggioranza giovani perché hanno molte vocazioni. Conducono una vita religiosa fervorosa che affascina numerose ragazze. Infatti, la vita religiosa è bella solo se viene vissuta in maniera autentica, senza compromessi. Le monache pubblicano anche la rivista "Forma Sororum" sulla vita clariana e la vita ecclesiale. Le ragazze che desiderano trascorrere alcuni giorni di discernimento vocazionale nel monastero di clausura di Città della Pieve (non molto lontano da Assisi), possono scrivere a:
Monastero Santa Lucia
Via Icilio Vanni 6
06062 Città della Pieve PG
06062 Città della Pieve PG
formasororum@clarissecdp.it
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La spiritualità di Santa Chiara d'Assisi e delle sue monache, le Clarisse, rappresenta una delle espressioni più pure e radicali del cristianesimo primitivo. Nata nella ricca famiglia degli Offreducci, Chiara abbandonò una vita di agi per seguire l'esempio di Francesco d'Assisi, suo concittadino e amico. La sua scelta non fu una semplice adesione a un movimento religioso, ma una profonda e personale ricerca di una vita interamente dedicata a Dio, vissuta in povertà assoluta e in contemplazione.
Per la spiritualità clariana è molto importante osservare la povertà, un ideale che va ben oltre la semplice rinuncia ai beni materiali. Per Chiara, la povertà era una via di conformazione a Cristo povero e umile, che "non aveva dove posare il capo". Questo ideale, che differiva dall'approccio più itinerante e missionario dei Frati Minori, si tradusse nella richiesta e nell'ottenimento del Privilegio della Povertà da parte di Papa Gregorio IX. Questo privilegio, unico nella storia della Chiesa, liberava le monache dalla necessità di possedere beni comunitari o di accettare rendite, permettendo loro di vivere della sola provvidenza divina e dell'elemosina.
La vita delle Clarisse è intrinsecamente legata alla clausura. Lungi dall'essere una prigione, la clausura era per Chiara il luogo ideale per una vita di intimità con Dio. Era lo spazio sacro dove si realizzava la contemplazione, il "giardino" interiore in cui l'anima fioriva nel colloquio con il Signore. La clausura era concepita come un "chiostro" del cuore, un'esperienza spirituale che trasformava ogni angolo del monastero in un luogo di preghiera. Le monache non si isolavano dal mondo per disprezzarlo, ma per intercedere per esso, offrendo le loro vite e le loro preghiere per la salvezza di tutti.
Chiara stessa sottolineava l'importanza della "vita povera e umile del Figlio di Dio" come modello di vita per le sue sorelle. Nelle sue lettere, in particolare a Sant'Agnese di Praga, la esortava a guardare allo "specchio" di Cristo, a riflettere sulla sua umiltà, sulla sua povertà e sulla sua carità. Questa contemplazione dello "specchio" era un esercizio spirituale di identificazione con il modello divino, un cammino di trasformazione interiore che portava l'anima a somigliare sempre di più al suo sposo, Cristo.
La spiritualità di Chiara è caratterizzata da una profonda tenerezza e umanità. Le sue lettere sono piene di affetto fraterno e di un forte senso di comunità. Il monastero non era solo un luogo di ascesi, ma una famiglia di sorelle unite dall'amore di Cristo. Questa dimensione comunitaria, fondata sulla carità reciproca e sul sostegno spirituale, era un elemento essenziale per vivere in pienezza l'ideale della povertà. Le Clarisse erano chiamate a "condividere tutto", non solo i beni, ma anche le gioie, i dolori e le speranze.
Il testamento di Chiara riassume la sua visione spirituale, sottolineando l'importanza di rimanere fedeli all'ideale della povertà e della preghiera. La sua eredità spirituale non si limita alla storia del suo Ordine, ma si estende a tutta la Chiesa. La sua vita e le sue Regole sono una testimonianza vivente che la felicità autentica non si trova nell'abbondanza, ma nella rinuncia e nella totale fiducia in Dio. La spiritualità di Santa Chiara e delle Clarisse continua a ispirare migliaia di donne in tutto il mondo che, in un'epoca di consumismo e materialismo, scelgono di vivere una vita di semplicità, preghiera e amore fraterno, testimoniando che la vera ricchezza è solo Dio.