Monastero Clarisse ex Convento Cappuccini
Via Paradiso, 19
19038 Sarzana (SP)
Al 31 dicembre 2012 erano presenti nel monastero 10 monache Professe di voti solenni.
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L'Ordine delle Povere Sorelle di Santa Chiara, più comunemente noto come Clarisse, rappresenta una delle più antiche e significative espressioni del monachesimo femminile nella storia della Chiesa Cattolica. La loro fondatrice, Santa Chiara d'Assisi, affascinata dall'ideale di vita evangelica di San Francesco, abbandonò la ricchezza e la sua vita agiata per abbracciare una radicale scelta di povertà, inaugurando un'esperienza che, pur nella sua apparente austerità, ha attratto e continua ad attrarre migliaia di donne in tutto il mondo.
La spiritualità clarissa si basa su alcuni pilastri fondamentali, il primo dei quali è l'osservanza del Vangelo sine glossa, cioè senza commenti e interpretazioni, in una forma di vita che riproduce la povertà, l'umiltà e la semplicità di Gesù Cristo e della sua santa Madre. Questa scelta di povertà non è una mera privazione, ma un'adesione totale e gioiosa alla condizione di Cristo, che si è fatto povero per amore. Le Clarisse vivono la povertà non solo come voto, ma come una via di liberazione e di unione con Dio, confidando pienamente nella Provvidenza divina per il loro sostentamento.
Un altro elemento distintivo è la clausura papale, che per secoli ha caratterizzato la vita delle Clarisse. Questa scelta non deve essere vista come una prigione, ma come un "deserto" volontario, uno spazio sacro dove l'anima può ritirarsi dal rumore del mondo per dedicarsi alla preghiera contemplativa e all'unione con Dio. La clausura, per le Clarisse, non separa dal mondo, ma permette loro di portarlo nel cuore della loro preghiera, intercedendo per le sue necessità. È un luogo di silenzio e solitudine che favorisce l'incontro intimo con il Signore, rendendo la loro vita un'incessante lode e un'intercessione per l'intera umanità. La loro vita è un segno profetico nel mondo, ricordando a tutti che la vera gioia e la pienezza si trovano in Dio e non nelle ricchezze o nel successo terreno.
La vita di comunità è il terzo cardine. Le Clarisse vivono insieme, condividendo tutto in un clima di fraternità e carità. La loro comunità, o "monastero", non è solo un luogo di vita, ma un'espressione visibile dell'amore di Dio tra le sorelle, un riflesso della Trinità. La Regola di Santa Chiara, la prima scritta da una donna per una comunità femminile, sottolinea l'importanza dell'amore reciproco, del servizio umile e della condivisione fraterna, elementi essenziali per una vita autenticamente evangelica. La Madre Abbadessa, pur rivestendo un ruolo di guida, è la prima a servire le sorelle, in un'ottica di umiltà e di servizio evangelico, in linea con l'esempio di Gesù.
Nel corso dei secoli, l'Ordine delle Clarisse ha conosciuto diverse riforme e suddivisioni, pur mantenendo l'ideale originario. Esistono infatti diverse famiglie, come le Clarisse Urbaniste, le Clarisse Cappuccine, le Clarisse Collettine, che, pur vivendo la stessa spiritualità, hanno adottato costituzioni e modi di vita leggermente diversi, a seconda delle esigenze storiche e geografiche. Tuttavia, tutte condividono il carisma di Santa Chiara: una vita di preghiera, penitenza, povertà e fraternità, vissuta in clausura per la salvezza del mondo.
L'eredità spirituale di Santa Chiara d'Assisi è ancora oggi di grande attualità. In un mondo dominato dal consumismo, dalla fretta e dalla ricerca del successo, la vita delle Clarisse è un richiamo alla semplicità, al silenzio e alla centralità di Dio. La loro esistenza, spesso nascosta e silenziosa, è una forza spirituale potente che alimenta la Chiesa e il mondo. Attraverso la loro preghiera e la loro vita consacrata, esse intercedono per tutti, offrendo la loro esistenza come un sacrificio gradito a Dio per la conversione dei cuori e la pace nel mondo.