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mercoledì 17 settembre 2025

Clarisse Aulla

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Nonostante vivano “nascoste al mondo” e recluse all'interno della clausura, le Suore Clarisse dell'Immacolata continuano ad aumentare di numero grazie alle numerose vocazioni di cui beneficiano. Il merito è tutto del buon Dio e dell'intercessione della Mediatrice di tutte le grazie, ma queste umili suore (in prevalenza giovani) cooperano ad attrarre vocazioni soprattutto mediante la potentissima arma della preghiera. Non riesco a spiegarmi diversamente questo forte interesse di tante ragazze per quest'ordine religioso.

C'è anche un altro motivo del successo vocazionale di queste zelanti seguaci di Santa Chiara: il loro stile di vita devoto. Quando un ordine religioso vive la propria vocazione in uno spirito di fervore e di profondo raccoglimento, si forma un'atmosfera di santità nella quale si vive d'amore per Dio e di carità fraterna per il prossimo, così come avveniva nelle prime comunità cristiane fondate dagli Apostoli. I giovani sono attratti dagli ordini religiosi nei quali si vive veramente lo spirito religioso e il carisma del fondatore dell'ordine. Invece gli istituti religiosi nei quali si vive in maniera rilassata e quasi secolarizzata, difficilmente riescono ad attrarre giovani postulanti.

Guardate la foto a lato, scattata in uno dei monasteri delle Suore Clarisse dell'Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria. Sul volto della clarissa in primo piano si percepisce un senso di pace, serenità e raccoglimento interiore. Quando si vive distaccati dai beni terreni che tutti dovranno abbandonare nell'ora della morte, e il cuore è immerso in Dio che è amore infinito, il volto umano assume un atteggiamento spirituale che colpisce per la serenità che trasmette. Le suore di clausura non sono persone da “compatire”, come pensano stoltamente i mondani. Infatti, loro possono godere di gioie e consolazioni spirituali che è difficile poter provare vivendo in questo mondo pieno di distrazioni e dissipazioni che allontanano da Dio. Sant'Agostino insegna che il Signore ha creato il cuore umano per amare Lui, e quindi solo riposando in Dio il nostro cuore si sente in pace.

Le Clarisse dell'Immacolata non vanno confuse con le Francescane dell'Immacolata (altro ottimo ordine religioso di stretta osservanza). Si tratta di due ordini diversi, anche se sono legati da stretti vincoli di amicizia.

Cosa posso consigliare ad una ragazza desiderosa di entrare nelle Clarisse dell'Immacolata? Posso dire che attualmente è uno dei migliori ordini religiosi esistenti; un vero dono della Madonna alla Chiesa Cattolica. Il monastero di Pastena è stato chiuso per inagibilità, mentre il monastero di Pietravairano dovrebbe passare in gestione a un altro ordine. Per effettuare alcuni giorni di discernimento vocazionale in uno dei loro monasteri è possibile contattarle presso i seguenti recapiti:

Monastero "Cuore Immacolato e San Giuseppe"
Via della Brunella 1
54011 Aulla (Massa-Carrara)




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La spiritualità di santa Chiara si fonda su un incontro radicale con Cristo povero e crocifisso, visione che orientò tutta la sua vita e la nascente comunità delle Clarisse. Discepola di san Francesco, Chiara abbracciò la povertà come via privilegiata per seguire il Vangelo: non si trattò di un ideale estetico, ma di una scelta esistenziale che mirava a liberare il cuore da ogni attaccamento e a rendere presente la semplicità evangelica nella quotidianità. Per lei la povertà non era rinuncia sterile, ma condizione di libertà interiore che favorisce la fiducia totale nella provvidenza divina e la condivisione fraterna. Al centro della sua esperienza spirituale vi è la contemplazione: la vita delle sue sorelle doveva essere ordinata alla preghiera continua, al raccoglimento e all’unione con Dio. Questa contemplazione non significa fuga dal mondo ma immersione in una presenza intima e affettuosa verso Cristo, coltivata attraverso l’Eucaristia, le suppliche, il silenzio e la meditazione delle sacre Scritture. Chiara valorizzò anche la piccola via della santità quotidiana: gesti semplici svolti con amore e dedizione diventano strumenti di crescita spirituale e di santificazione. La figura di Cristo sofferente ebbe per Chiara un ruolo centrale: contemplando la Croce e l’umiliazione del Salvatore, imparò a portare le proprie fragilità e quelle della comunità con pazienza e speranza. Questa prossimità al dolore e alla passione cristologica si accompagnò a una fiducia profonda nel perdono e nella misericordia di Dio. Emergono, nelle sue lettere e nelle Costituzioni primitive, richiami alla carità fraterna come espressione concreta dell’amore di Dio: la vita comunitaria deve essere luogo di accoglienza, perdono e sostegno reciproco. La devozione mariana attraversa la spiritualità di Chiara: Maria modello di umiltà, obbedienza e amore per Dio è per lei guida e intercessore, esempio di fiducia piena nella volontà divina. Inoltre, Chiara incoraggiò una grande attenzione alla liturgia e ai sacramenti, riconoscendoli come fonti indispensabili di grazia che alimentano la vita interiore e rafforzano la vocazione alla clausura e alla preghiera. Un tratto distintivo è la tenacia nella difesa della povertà: Chiara affrontò pressioni e compromessi con autorità civili e religiose pur di preservare lo spirito povero dell’Ordine. La sua fermezza non era rigidità sterile, ma fedeltà a un ideale che riteneva essenziale per la testimonianza evangelica delle sue sorelle. Allo stesso tempo la sua guida fu segnata da dolcezza, prudenza e saggezza pastorale, qualità che permisero alla comunità di crescere nella santità senza cedimenti alle vanità mondane. La spiritualità di santa Chiara, dunque, è una proposta di vita che unisce povertà radicale, contemplazione e carità: un cammino semplice ma esigente, che invita a trasformare ogni gesto quotidiano in atto d’amore verso Dio e il prossimo, e a trovare nella piccolezza la via maestra per la grandezza della comunione con il Signore.