A Trani (provincia di Barletta-Andria-Trani), nella zona centrale della Puglia, le clarisse urbaniste (cioè le seguaci di Santa Chiara che adottano la regola mitigata da Papa Urbano IV e promulgata nel 1263) hanno un monastero di clausura. Per informazioni, potete scrivere al seguente indirizzo:
Monastero San Giovanni Battista
Via Andria, 157
70059 Trani
Tel. e fax: 0883.587017
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_______________Santa Chiara d'Assisi, fondatrice dell'Ordine delle Clarisse, è una figura di grande importanza nella storia della spiritualità cristiana. Nata nel 1194 ad Assisi, in Italia, Chiara si distinse fin da giovane per la sua profonda fede e il desiderio di vivere una vita dedicata a Dio. La sua vita è un esempio luminoso di come la spiritualità possa manifestarsi attraverso la povertà, l'umiltà e l'amore per il prossimo.
Chiara proveniva da una famiglia nobile, ma la sua anima era attratta da una vita di semplicità e di servizio. A soli diciassette anni, dopo aver ascoltato il sermone di Francesco d'Assisi, decise di abbandonare le comodità della sua vita aristocratica per seguire il suo ideale di povertà e di dedizione a Dio. Questa scelta radicale la portò a fuggire di casa e a unirsi a Francesco e ai suoi seguaci, dando inizio a un cammino di vita che avrebbe ispirato innumerevoli persone nel corso dei secoli.
La spiritualità di Chiara si fonda su alcuni principi chiave: la povertà, l'umiltà e l'amore. La povertà, per Chiara, non era solo un aspetto esteriore, ma una condizione interiore che la liberava dalle distrazioni materiali e la avvicinava a Dio. La sua vita in comunità con le altre donne che la seguirono, le Clarisse, era caratterizzata da una regola di vita austera, ma anche da una profonda gioia e serenità. Chiara insegnava che la vera ricchezza si trova nella relazione con Dio e nel servizio agli altri.
L'umiltà era un altro pilastro della sua spiritualità. Chiara non cercava mai la gloria personale, ma si considerava una serva di Dio e delle sue sorelle. La sua vita era un continuo atto di abbandono alla volontà divina, e questo le permetteva di affrontare le difficoltà con una forza interiore straordinaria. Anche nei momenti di prova, come durante l'assedio di Assisi, Chiara si mostrò ferma nella sua fede, pregando e intercedendo per la sua città e per le sue sorelle.
L'amore, infine, era il motore della sua esistenza. Chiara viveva l'amore di Dio in modo tangibile, manifestandolo attraverso gesti concreti di carità e accoglienza. La sua comunità era un luogo di sostegno reciproco, dove le sorelle si aiutavano a vicenda nel cammino di fede. Chiara incoraggiava le sue compagne a vivere l'amore in tutte le sue forme, dalla preghiera alla condivisione dei beni, fino all'assistenza ai più bisognosi.
La vita di Santa Chiara è un invito a riflettere su come possiamo integrare la spiritualità nella nostra quotidianità. La sua testimonianza ci ricorda che la vera felicità non si trova nelle cose materiali, ma nella relazione con Dio e nel servizio agli altri. La sua figura continua a ispirare molte persone, non solo nel contesto religioso, ma anche in un mondo che spesso sembra dimenticare i valori fondamentali dell'amore e della solidarietà.
Chiara morì nel 1253, ma la sua eredità vive ancora oggi. La sua canonizzazione avvenne solo due anni dopo la sua morte, a testimonianza della sua santità e del profondo impatto che ebbe sulla vita di coloro che la conobbero. La sua festa si celebra il 11 agosto, un momento in cui i fedeli si riuniscono per onorare la sua memoria e riflettere sul suo insegnamento.
In conclusione, la vita e la spiritualità di Santa Chiara d'Assisi rappresentano un faro di luce per chi cerca un cammino di fede autentico. La sua dedizione alla povertà, all'umiltà e all'amore ci invita a riconsiderare le nostre priorità e a cercare una vita che rispecchi i valori del Vangelo. Chiara ci insegna che, attraverso la semplicità e la carità, possiamo avvicinarci a Dio e costruire comunità più giuste e solidali.