Le donne che sentono nel proprio cuore di avere la vocazione matrimoniale, ma non riescono a trovare un fidanzato cristiano, possono leggere il seguente annuncio di un uomo che sta cercando una moglie davvero fedele agli insegnamenti della Chiesa Cattolica. Cliccare qui per leggere l'annuncio.

mercoledì 24 settembre 2025

Clarisse di Capriate (Bergamo)

Pubblico anche su questo sito uno scritto che diversi anni fa mi ha inviato una mia amica lombarda, la quale stima molto la vita monastica.


La mia “inviata speciale” in Lombardia ha visitato il monastero di clausura delle Clarisse Cappuccine di Capriate (Bergamo), ed è stata accolta con molta gioia dalle monache, con le quali ha trascorso dei momenti di intensa spiritualità.


La comunità nel 2012 era composta da 15 monache, le quali vivono con fervore la propria vocazione monastica. Generalmente accettano vocazioni di donne tra i 20 e i 40 anni, tuttavia non si tratta di limiti di età fissi, perché guardano ad ogni singolo caso. Quindi possono accettare anche persone di oltre 40 anni se possiedono i requisiti giusti. Hanno una piccola foresteria dove accogliere persone per un ritiro spirituale e accettano all'interno della clausura donne che desiderano fare esperienza, ovviamente se hanno dato prova di essere realmente motivate. Le suore di clausura proteggono molto il proprio carisma di nascondimento, quindi non fanno entrare chiunque lo chieda. Nel caso qualcuna fosse veramente interessata alla loro forma di vita, sono disposte anche a seguirla spiritualmente.



Le Clarisse Cappuccine si svegliano al mattino alle 5, poi trascorrono il resto della giornata alternando momenti di preghiera e meditazione al lavoro (cura dell'orticello, confezione di paramenti sacri, cucina, lavanderia, eccetera). Visitandole si rimane positivamente colpiti dalla loro umiltà e gioia interiore. Accolgono i visitatori in parlatorio tutti i giorni (tranne i venerdì e i giorni di Quaresima e Avvento) dalle ore 9 alle 11, e dalle 15 alle 17. Non hanno né televisione né internet. Possono essere contattate tramite posta normale:



Clarisse Cappuccine

Via Vittorio Veneto 21
24042 Capriate (Bg)


Le Clarisse Cappuccine sono il frutto della riforma iniziata da Madre Lorenza Longo. La clausura è simbolo del luogo solitario - il deserto o il monte - in cui gli uomini biblici vivevano il loro incontro personale con Dio. La solitudine ed il silenzio claustrali favoriscono la disponibilità del cuore a lasciare tutto lo spazio all’azione dello Spirito santo: è Lui il maestro interiore che insegna a pregare. Nella comunità delle cappuccine di Capriate la vita fraterna occupa un posto fondamentale. La gioia e la fatica di crescere insieme, di accettarsi reciprocamente nonostante le diversità di età, di carattere e del modo di pensare, fanno della vita fraterna una scuola d’amore. Anche il lavoro occupa un posto importante per le monache. La Regola di Santa Chiara lo considera una “grazia” di Dio, purché non soffochi lo spirito di preghiera alla quale tutto deve essere subordinato. In comunità ciascuna sorella è chiamata a svolgere diversi compiti e impara a fare di tutto: dalla confezione dei sacri lini al lavoro della terra, dalla cura della biancheria delle chiese alla pulizia del pollaio, dall’arte alla cucina, dall’apicoltura alla raccolta della frutta.
_______________

Per scaricare gratuitamente delle meditazioni audio mp3 su interessanti argomenti religiosi che fanno bene all’anima, cliccare qui. 




xzmp
_______________


Santa Chiara, nata nel 1194 a Assisi, è una figura emblematica della vita spirituale medievale, la cui esistenza è strettamente intrecciata con quella del suo più caro amico, San Francesco. Fin dalla giovane età, Chiara mostrò una sensibilità profonda verso la povertà e la ricerca di Dio, qualità che la portarono a intraprendere un cammino di rinuncia al mondo materiale. Dopo aver incontrato Francesco, rimase colpita dal suo messaggio di umiltà, amore per la natura e totale affidamento alla provvidenza divina. Questo incontro fu il catalizzatore di una decisione radicale: nel 1212, a soli diciotto anni, lasciò la sua famiglia benestante per unirsi a Francesco nella sua prima comunità di frati.

La vita di Santa Chiara è caratterizzata da un costante desiderio di imitare Cristo nella sua povertà assoluta. Dopo la morte di Francesco, nel 1224, Chiara fondò l’Ordine delle Clarisse, una congregazione femminile che si ispirava alla Regola di San Francesco ma con un’enfasi ancora più marcata sulla povertà e sulla contemplazione. Le Clarisse vivevano in celle separate, ma condividevano una vita di preghiera, lavoro manuale e carità. Il loro motto “Pace a tutti” rifletteva la loro missione di essere testimoni di una pace interiore che nasce dal distacco dalle cose terrene.

Il carisma di Santa Chiara si esprimeva soprattutto nella sua capacità di vivere la spiritualità in modo concreto. Non si limitava a una vita di preghiera silenziosa; era attiva nella cura dei poveri, degli ammalati e dei bisognosi. La sua casa, la “Casa di Santa Chiara” ad Assisi, divenne un rifugio per i pellegrini e un centro di assistenza per i più vulnerabili. Questo impegno pratico era radicato nella convinzione che l’amore di Dio si manifestasse attraverso l’amore per il prossimo, un principio che ancora oggi ispira molte comunità religiose.

Un episodio emblematico della sua vita è la leggenda della “miracolosa porta”. Quando i francescani furono costretti a lasciare Assisi a causa di una persecuzione, Chiara pregò con fervore affinché la porta della sua convento si chiudesse da sola, impedendo l’ingresso dei nemici. La porta, secondo la tradizione, si chiuse miracolosamente, salvando le monache. Questo racconto, sebbene avvolto nella mistica, sottolinea la profonda fiducia di Chiara nella potenza intercessoria della preghiera e nella protezione divina.

La spiritualità di Santa Chiara è anche una testimonianza di una vita di silenzio interiore. Le sue lettere e i suoi scritti, sebbene pochi, rivelano una costante ricerca di un’unione mistica con Dio, raggiunta attraverso la contemplazione e la rinuncia. In una delle sue lettere più famose, Chiara scrive: “Il cuore è una piccola casa dove Dio dimora; se la riempiamo di amore, Egli non ha bisogno di altro”. Questa affermazione sintetizza il suo approccio: la santità non è un traguardo esterno, ma una trasformazione interiore che si manifesta nella semplicità quotidiana.

Il suo impatto storico è stato notevole. Dopo la sua morte, avvenuta nel 1253, la sua figura fu rapidamente canonizzata (1228) e la sua festa, il 11 agosto, divenne una delle più celebrate nell’Ordine Francescano. La sua influenza si estese oltre i confini italiani, ispirando la fondazione di numerosi conventi in tutta Europa. Le Clarisse, guidate dallo spirito di Santa Chiara, continuarono a diffondere il messaggio di povertà, preghiera e servizio, contribuendo alla diffusione del carisma francescano.

Nel contesto contemporaneo, Santa Chiara è spesso invocata come patrona delle ecologiste e delle persone che cercano una vita più semplice e sostenibile. La sua attenzione per la natura, condivisa con Francesco, la rende una figura di riferimento per chi vuole riconciliare la spiritualità con la cura del pianeta. Inoltre, la sua dedizione al silenzio interiore è stata riscoperta in tempi recenti, in un’epoca in cui il rumore digitale e la frenesia quotidiana rendono difficile ascoltare la voce interiore.

In sintesi, la vita di Santa Chiara è un modello di spiritualità incarnata: una combinazione di preghiera profonda, azione concreta e totale abbandono alle necessità di Dio. La sua eredità perdura non solo nei conventi che ha fondato, ma anche nei cuori di chi, oggi, cerca una via di pace, povertà volontaria e amore disinteressato. La sua testimonianza invita a riflettere su come la vera ricchezza risieda nella capacità di vivere con semplicità, fiducia e apertura verso il divino, trasformando ogni gesto quotidiano in un atto di preghiera.