martedì 21 ottobre 2014

Vita consacrata

Pubblico la lettera che ho scritto a una lettrice del mio blog vocazionale.


Cara sorella in Cristo,
                                       rispondo molto volentieri alla tua e-mail.

Sant'Alfonso Maria de Liguori dice che quando il demonio si accorge che una persona desidera abbracciare la vita religiosa, si scatena contro di lei mettendole il bastone tra le ruote (suscitando persecuzioni e ostacoli vari) e cercando di distoglierla dal proposito di consacrarsi a Dio. Infatti il diavolo sa bene che se una persona entra in un buon istituto religioso, molto probabilmente salverà la propria anima e le anime di tante altre persone mediante l'apostolato e la preghiera.

Inoltre, sempre Sant'Alfonso, dice che nel mondo sono i parenti i peggiori nemici delle vocazioni, e che tanti giovani hanno rinunciato ad abbracciare la vita consacrata proprio a causa delle pressioni ricevute dai familiari.

Santa Chiara soffrì assai la persecuzione dei parenti che non volevano che diventasse suora. Oh, quante ne ha patite! Ma adesso è felice, è in Cielo con il suo amato Sposo.

Non farci caso alle cose offensive che ti dicono i tuoi genitori. Se un bambino di 4 anni ti dicesse che sei stupida, ti offenderesti? Certamente no, perché il giudizio di un bimbo è irrilevante e spesso senza fondamento, pertanto non ci faresti nemmeno caso. Se un analfabeta ti dicesse che sei un'ignorante, ti offenderesti? Probabilmente sorrideresti e non ci faresti caso, perché essere considerata ignorante da uno che non sa nemmeno leggere e scrivere, non è una cosa a cui dar peso. Perché ti ho fatto questi esempi? Perché i tuoi genitori nel campo spirituale sono “poco esperti”, pertanto farebbero molta fatica a capire quel che senti nel tuo cuore se tu ti confidassi con loro. Quindi i loro insulti non sono da tenere in conto. È ovvio che chi ha una visione un po' troppo materiale della vita, non riuscirà a capire una persona che invece ha una visione spirituale dell'esistenza terrena. 

San Francesco d'Assisi era figlio di un facoltoso mercante di stoffe, ma egli preferì lasciare tutto pur di seguire la chiamata di Cristo. I mondani lo accusavano di essere pazzo perché aveva rinunciato alle ricchezze della sua famiglia, per vivere poveramente e seguire Gesù nello stile di vita evangelico.

Noi sappiamo che San Francesco si è salvato l'anima, e adesso gode in Cielo la visione beatifica di Dio. “Vieni servo buono e fedele”, gli avrà detto Gesù nell'ora del trapasso da questa vita terrena alla vita eterna.

Chissà invece quante persone che criticavano e disprezzavano la vita di San Francesco, adesso stanno all'inferno, senza più speranza di salvezza.  

Insomma, ciò che conta è piacere a Dio, non agli uomini. Il nostro scopo in questo mondo è di conoscere, amare, e servire il Signore. Tutto ciò che non ci conduce a Dio è vanità delle vanità.

I mondani non capiranno mai per quale motivo una ragazza che può avere successo in questa società, possa desiderare di “andarsi a rinchiudere” in un convento. Tentare di spiegare quel che senti nel tuo cuore sarebbe come parlare in cinese. Per loro sono discorsi assurdi, visto che i mondani pensano solo ad ammassare beni materiali e a darsi ai divertimenti sfrenati.

Ognuno di noi è alla ricerca della felicità: alcuni la cercano nei beni materiali, nel successo e nelle gioie mondane, altri invece la cercano in Dio. In questo mondo erano più felici San Francesco e Santa Chiara, nonostante fossero poveri, oppure i re e gli imperatori dell'epoca? Io mi fido più dei santi. Se tu per accontentare i tuoi genitori rinunciassi alla vita consacrata, vivresti in maniera triste e infelice anche se diventassi regina di un ricco regno. Ma grazie a Dio non hai nessuna intenzione di rinunciare a diventare sposa di Gesù Cristo. Infatti hai capito che il tuo tesoro è nel Signore, e non rinunceresti per nulla al mondo a seguire la divina chiamata ad abbracciare lo stato di vita più perfetto.

Stai facendo bene a non confidare a nessuna persona mondana che desideri diventare religiosa per poter vivere più unita a Gesù. Se il mondo venisse a sapere che stai riflettendo sulla vocazione, ti perseguiterebbe ancora di più. Quando andrai a fare un'esperienza vocazionale in convento, sarà meglio non dire ai mondani che vuoi diventare suora, ma che vuoi fare un “ritiro spirituale”. Come ti ho già spiegato in passato, non è una bugia (nemmeno veniale), perché un'esperienza vocazionale è anche una sorta di ritiro spirituale.  

Il periodo di difficoltà che stai vivendo adesso, lo hanno vissuto tante altre ragazze, prima di diventare suore. Le persecuzioni che stai patendo sono “normali”, cioè in genere le patiscono molti di coloro che vogliono rispondere affermativamente alla chiamata di Dio alla vita consacrata. Da un punto di vista spirituale si tratta di una vera e propria prova d'amore: coloro che amano Gesù con amore forte e sincero resistono alle persecuzioni sino alla fine, mentre coloro che hanno un amore debole si arrendono e abbandonano il cammino vocazionale.

Coraggio, resisti! Devi continuare a combattere la buona battaglia in difesa della vocazione, perché vuoi dare gusto a Cristo, il quale ti ha amato sin dall'eternità, prima ancora di creare il mondo, e che per amor tuo si immolò sulla croce del Golgota, pagando così al posto tuo la pena meritata dai peccati che sapeva bene che avresti fatto. E chi altro potresti amare all'infuori di Lui? Non conosco nessun uomo che si lascerebbe percuotere, flagellare, sputare in faccia, coronare di spine, e inchiodare in croce, pur di salvare l'anima tua.

Tu sei maggiorenne, sei assolutamente libera al riguardo dell'elezione dello stato di vita, nessuno deve permettersi di costringerti ad eleggere uno stato a cui non ti senti chiamata. Non pensare alle opposizioni che forse subirai quando i tuoi parenti sapranno che vuoi diventare suora, ma abbandonati nelle mani del Signore, ci penserà Lui a spianarti la strada che ti condurrà alle nozze col Re del Cielo.

Il disprezzo che tu hai nei confronti della mentalità materialista ed edonista che dilaga nella società pagana in cui viviamo, lo hanno tutti i seguaci di Gesù Cristo. Non è possibile servire due padroni: o serviamo Dio (che è nostro Padre e ci ama davvero), oppure siamo schiavi del mondo. Non è possibile nessun compromesso tra il Vangelo e la mentalità mondana, poiché sono in opposta contrapposizione.

Approfitto dell'occasione per salutarti cordialmente nei Cuori di Gesù e Maria,

Cordialiter