Pubblico la lettera di una donna in discernimento vocazionale.
Leggendo quello che scrivi, caro D., mi risuona nella testa la voce dei mistici religiosi spagnoli che ho tanto amato e frequentato durante gli studi universitari... Sono assolutamente sicura che Dio abbia grandi progetti per ognuno di noi e sono altrettanto convinta che spesso non riusciamo a sentirne il richiamo. Anche nel mio caso, te lo devo confessare, la mia vicinanza al Signore si è fatta più stretta di recente: la spiritualità assume ormai contorni sempre più incerti in una realtà che sconta le conseguenze della sua cupidigia e della sua miopia. Vivere, per me, non significa questo. Vivere, per me, non significa rincorrere degli idoli senza valore a cui accettiamo di sacrificare la nostra integrità ed il nostro valore. E' nella pienezza di Dio e nell'aiuto del prossimo che quel valore si realizza nella sua pienezza e trova somma manifestazione. Io, questo, l'ho sempre saputo, ma probabilmente non l'ho mai realizzato scientemente.
Le tue parole, caro D., sono sempre un balsamo per l'anima. ti ringrazio infinitamente per il sostegno e per la tua vicinanza.
Un carissimo saluto,
(lettera firmata)